Slitta il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Secondo quanto dichiarato dal consigliere per la sicurezza nazionale israeliana, Tzachi Hanegbi, la data prevista per il primo rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza non è più oggi (23 novembre) ma venerdì 24. “I negoziati per il rilascio dei nostri prigionieri stanno progredendo e continuano continuamente”, ha detto Hanegbi in una dichiarazione rilasciata dall’ufficio del primo ministro di Tel Aviv. Le trattative, dunque, sono ancora in corso, e potrebbero arrivare novità nelle prossime ore. ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO
“Sarà una breve tregua, al termine della quale i combattimenti continueranno intensamente, e faremo pressione per riportare indietro altri ostaggi. Si prevedono almeno altri due mesi di combattimenti” a Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, parlando dalla base di Shayetet 13, l’unità per le operazioni speciali della marina. Lo riporta Haaretz.
Domani, dopo la prevista liberazione di 13 ostaggi israeliani da parte di Hamas, Israele scarcererà 39 detenuti palestinesi. Lo riporta Al Jazeera citando la radio dell’Esercito israeliano. Il rilascio – viene spiegato – è previsto in serata e solo dopo che i cittadini israeliani attualmente a Gaza torneranno in patria. I prigionieri palestinesi saranno rilasciati dalle carceri di Megiddo, Damon e Ofer.
Il portavoce di Hamas, Osama Hamdan, ha ringraziato il Qatar e l’Egitto per il loro aiuto nella mediazione dell’accordo di tregua, che entrerà in vigore domani mattina. Lo riporta Al Jazeera. Hamdan ha incolpato il primo ministro israeliano Netanyahu per il ritardo nel garantire l’accordo, affermando che avrebbe dovuto essere concordato “più di 10 giorni” fa. Hamdan ha aggiunto che “spera” che la pausa di quattro giorni vada avanti senza complicazioni. Ma – ha concluso – “l’unica cosa che renderà soddisfatta la nazione palestinese è la fine dell’occupazione e la fine dell’attacco israeliano a Gaza”.
Le brigate Izz ad-Din al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno confermato che il cessate il fuoco frutto dell’accordo con Israele inizierà domani mattina e che durerà quattro giorni. Lo riporta The Times of Israele. “Nei quattro giorni cinquanta ostaggi verranno rilasciati”, ha affermato Hamas. In cambio di ogni ostaggio rilasciato dal gruppo palestinese verranno liberati tre palestinesi detenuti da Israele
I primi 13 ostaggi nelle mani di Hamliberati as saranno liberati domani alle ore 15 italiane, le 16 ora locale. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri del Qatar citato da Al Jazeera.
La tregua di quattro giorni nei combattimenti fra Hamas e Israele inizierà domani alle 6 ora italiana, le 7 locali. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri del Qatar citato da Al Jazeera.
Un’epidemia a Gaza dovuta alla mancanza di acqua potabile è “imminente”. Lo ha scritto su ‘X’ Philippe Lazzarini Commissario generale dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. L’organizzazione mette in luce come ora stia arrivando l’inverno e alla popolazione “manca tutto”. Il sovraffollamento e le condizioni antigeniche – viene spiegato – stanno portando a una significativa diffusione di malattie, comprese patologie respiratorie acute e della pelle.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha difeso davanti ai leader di Spagna e Belgio, Pedro Sanchez e Alexander De Croo, la risposta di Israele all’attaco di Hamas del 7 ottobre. Durante l’incontro con i due leader, avvenuto a Gerusalemme, Netanyahu ha affermato che lo Stato ebraico è impegnato a ridurre al minimo le morti dei civili a Gaza, mentre é Hamas a essere interessato a che queste aumentino. A questo proposito ha sostenuto che l’esercito israeliano ha sempre avvertito i civili palestinesi prima degli attacchi e che sono stati creati corridoi sicuri per mettere in salvo i palestinesi e farli transitare verso il sud della Striscia. Mentre, ha detto Netanyahu, Hamas ha cercato di trattenere i palestinesi nei luoghi degli attacchi israeliani e ha colpito anche i civili in fuga. Il premier israeliano ha definito i miliziani di Hamas come i nuovi nazisti. “Non so come sarebbe stata la storia se ci fossero state proteste contro gli Alleati perché colpivano” città dove erano presenti anche i civili tedeschi, ha detto il leader israeliano.
Il ritardo relativo al rilascio degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas sarebbe dovuto a divergenze sul luogo della loro consegna. Lo riporta il Wall Street Journal. Secondo la testata americana Israele vorrebbe che i prigionieri vengano consegnati alla Croce Rossa per poi trasferirli in patria mentre Hamas vorrebbe consegnarli direttamente all’Egitto.
Diaa Rashwan, capo del Servizio d’informazione egiziano, ha rivelato all’emittente egiziana Cairo News Channel che si prevede che la tregua tra Israele e Hamas entrerà in vigore domani, venerdì. Le consultazioni dell’Egitto, ha assicurato, continuano con tutte le parti dell’accordo per un rapido cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ciò di cui si sta discutendo sono i dettagli dell’accordo.
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha incontrato a Gerusalemme l’omologo israeliano Benjamin Netanyahu, insieme al premier belga Alexander De Croo. Durante l’incontro Sanchez ha detto a Netanyahu che “la lotta al terrorismo non può essere combattuta solo con la forza”. Lo hanno riferito fonti della Moncloa ai cronisti iberici presenti a Gerusalemme. Il leader spagnolo, ha quindi affermato che ai palestinesi deve essere dato un “orizzonte di pace”. Nel corso del colloquio, Sanchez ha trasmesso a Netanyahu gli stessi messaggi riferiti in mattinata al presidente israeliano Isaac Herzog. Nell’incontro con Herzog, il leader spagnolo aveva chiesto il rispetto del diritto internazionale umanitario da parte di Israele, sottolineando che la risposta all’attentato di Hamas del 7 ottobre non può comportare la morte di migliaia di civili a Gaza, inclusi bambini.
È di oltre 13mila morti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra fra Israele e Hamas. Lo ha detto il direttore del ministero della Sanità dell’enclave spiegando ad Associated Press di aver ripreso ad aggiornare i dati sulle vittime del conflitto dopo le interruzioni nei servizi di comunicazioni nel nord di Gaza, in cui le forze israeliane stanno combattendo contro i miliziani palestinesi. L’ultimo conteggio risaliva all’11 di novembre. I nuovi dati sono stati ottenuti sommando quelli degli ospedali del nord di Gaza dell’11 novembre e quelli degli ospedali del sud. Secondo il ministero della Sanità di Gaza all’appello mancano altre 6mila persone, date per disperse ma che potrebbero trovarsi sotto le macerie.
Le forze israeliane di difesa (Idf) avrebbero arrestato il direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, Muhammad Abu Salmiya, insieme a diversi altri membri del personale medico. Lo riporta Al Jazeera citando fonti mediche. L’Al-Shifa, a lungo assediato dalle forze israeliane, è il più grande complesso ospedaliero della Striscia di Gaza. Al suo interno, oltre ai pazienti, hanno trovato riparo centinaia di sfollati.
Un funzionario israeliano che ha familiarità con i negoziati sulla liberazione degli ostaggi ha dichiarato ad Haaretz che il ritardo nell’attuazione deriva da questioni amministrative “che si stanno risolvendo” e invita a “non preoccuparsi”.
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed Al Ansari, ha dichiarato che l’annuncio dell’inizio del cessate il fuoco tra Israele e Hamas potrebbe arrivare nelle prossime ore. Lo riporta Haaretz.