“Al momento l’economia cinese è passata da una crescita ad alta velocità a uno sviluppo di alta qualità e i suoi buoni fondamentali a lungo termine non sono cambiati”. Così l’ambasciatore di Cina in Italia, Jia Guide, in un’intervista a Relazioni internazionali di Tribuna economica. “Negli ultimi cinque anni, il contributo del progresso scientifico e tecnologico alla crescita economica è in un valore dell’ordine del 60% e la capacità di sostenere lo sviluppo attraverso l’innovazione è costantemente migliorata”, sottolinea. Quanto ai rapporti internazionali, “la Cina è diventata importante partner commerciale di oltre 140 Paesi e regioni e ha firmato 21 accordi di libero scambio con 28 Paesi e regioni – aggiunge – Inoltre, ogni giorno ci sono 320 milioni di dollari di investimenti diretti cinesi all’estero, ogni mese sono oltre 3.000 le aziende a partecipazione straniera che si stabiliscono in Cina e negli ultimi dieci anni l’iniziativa Belt and Road ha dato vita a più di 3.000 progetti di cooperazione, attirando quasi 1.000 miliardi di dollari di investimenti e creando 420.000 posti di lavoro nei Paesi lungo il percorso. Si stima che entro il 2030, nei Paesi coinvolti, 7,6 milioni di persone usciranno dalla povertà estrema e 32 milioni da quella moderata, apportando così un’aumento del reddito globale tra 0,7% e 2,9%. Questo indubbiamente ha impresso un forte impulso ad allargare e migliorare la “torta” dell’economia mondiale”.
E sulla transizione ecologica: “la modernizzazione in stile cinese ha l’importante caratteristica della coesistenza armoniosa tra uomo e natura – dice l’ambasciatore – La Cina si è impegnata a raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e la neutralità carbonica entro il 2060. Questo significa che il più grande Paese in via di sviluppo del mondo raggiungerà la più alta riduzione al mondo delle emissioni di carbonio e passerà dal picco alla neutralità carbonica nel minore tempo della storia globale. La Cina ‘mantiene la parola data ed è risoluta nelle sue azioni’. Dal 2012 al 2022, la Cina ha ridotto l’ intensità di carbonio del 34%, con un tasso di crescita medio annuo del consumo energetico del 3% a supporto di una crescita economica media pari al 6,5%, e la Cina è così diventata uno dei Paesi al mondo con la più rapida riduzione delle emissioni”.