IN AGGIORNAMENTO – ll presidente Usa Biden ha chiesto a Netanyahu tre giorni di tregua per progredire nelle trattative per il rilascio degli ostaggi, ma il premier israeliano non arretra e spinge le truppe nel cuore di Gaza City. E gli Stati Uniti avvertono: “Siamo contrari alla rioccupazione della Striscia da parte dello Stato ebraico. L’esercito di Tel Aviv afferma di aver colpito 14mila obiettivi di Hamas in un mese di conflitto. Oggi centrati dai razzi israeliani siti di Hezbollah nel Sud del Libano.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto sapere che l’intera 252esima Divisione che combatte a Gaza controlla l’area di Beit Hanoun, nel nord della Striscia. È la prima volta dalla guerra in Libano del 1982 che un’intera divisione di riserva dell’Idf manovra in territorio nemico. Secondo l’Idf, la 252esima Divisione ha ucciso centinaia di agenti di Hamas, compresi membri anziani, a Beit Hanoun e Jabaliya. Il comandante della divisione, il generale Moran Omer, afferma che si tratta di un “momento decisivo” per la 252esima divisione e per l’esercito di riserva dell’Idf in generale. “Ci stiamo preparando da anni, ora è nostro dovere riportare la pace e la sicurezza ai nostri cittadini“, ha aggiunto.
Per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas “l’unica strada è un accordo completo o parziale sullo scambio di prigionieri“. Lo ha detto il portavoce dei miliziani palestinesi Abu Obeida. Lo riportano i media israeliani. Secondo Israele, Hamas detiene al momento oltre 240 ostaggi, catturati in occasione dell’attacco contro lo Stato ebraico dello scorso 7 ottobre.
Una fonte vicina ai colloqui per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas ha detto alla Bbc che si sta discutendo della liberazione di 12 prigionieri delle milizie palestinesi, metà dei quali sono americani, in cambio di una pausa umanitaria di tre giorni. Tale pausa, secondo la fonte, consentirebbe ad Hamas di rilasciare gli ostaggi e, nel contempo, all’Egitto di fornire aiuti umanitari sia nel sud che nel nord della Striscia di Gaza. Al momento si starebbe discutendo della durata della pausa e della situazione nel nord dell’enclave, dove si registrano estesi combattimenti.
Una “zona umanitaria speciale” è “in corso di istituzione” ad al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, vicino alla costa mediterranea, per i civili palestinesi. È quanto ha affermato Mark Regev, alto consigliere del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, parlando alla Bbc. “Lungo la costa, lungo il Mediterraneo, dove non ci sono infrastrutture di Hamas, stiamo parlando di creare una zona umanitaria sicura con ospedali da campo“, ha detto. L’area è vicina al valico di frontiera con l’Egitto di Rafah e consente un “facile accesso” alle forniture di aiuti, ha aggiunto Regev, sottolineando che Israele “sta facendo del suo meglio per ridurre al minimo i danni collaterali“.
L’Egitto è vicino al raggiungimento di un accordo per una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza. È quanto hanno riferito fonti egiziane informate della questione al media egiziano Al Qahera News. La tregua permetterebbe anche lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) è “complice” della “evacuazione forzata” degli abitanti della Striscia di Gaza. Lo afferma il capo ufficio stampa di Hamas Salama Maruf. Lo riporta il canale israeliano i24news. “L’Unrwa e i suoi funzionari sono responsabili di questa catastrofe umanitaria, in particolare quella dei residenti dell’area di Gaza e del nord” della Striscia che stanno seguendo l’ordine militare israeliano di evacuare verso sud, ha detto Maruf.
A soli cento metri dall’ospedale Nasser a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, un attacco aereo israeliano ha colpito e distrutto una moschea. Lo riferisce Al Jazeera. Accanto alla moschea si trova un mercato e una panetteria dove, al momento dell’attacco, centinaia di persone erano in fila in attesa di comprare il pane. Decine di feriti sono stati portati negli ospedali, mentre non si sa ancora in quanti siano rimasti uccisi. Khan Younis è una delle città nel sud della Striscia in cui l’esercito israeliano ha esortato i palestinesi provenienti dal nord a rifugiarsi.
La nave “Vulcano” della Marina Militare è in partenza da Civitavecchia “attrezzata con un ospedale che vogliamo mandare vicino alle zone interessate dalla guerra per dar meglio i segnali evidenti di come l’Italia intende intervenire nei confronti del popolo palestinese”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso di una conferenza stampa al ministero per annunciare la partenza del mezzo militare alla volta del Medioriente. “L’operazione umanitaria non si fermerà qui – ha detto Crosetto -. Lo Stato Maggiore della Difesa sta organizzando l’invio di un ospedale da campo su terra che intendiamo portare direttamente sul territorio di Gaza dove c’è esigenza reale”.
È morto il 46enne spagnolo, Ivan Illarramendi, rapito durante l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Lo confermano a LaPresse fonti diplomatiche spagnole. L’uomo, originario di Zarautz, città dei Paesi Baschi, viveva con la moglie cilena in un kibbutz a due chilometri dalla Striscia di Gaza. Precedentemente un’altra spagnola, Maya Villalobo, di 19 anni, era morta nell’attacco del 7 ottobre. La ragazza stava facendo il servizio militare in Israele, paese d’origine della madre.
“L’obiettivo di Hamas non è governare Gaza. Questa battaglia non è scoppiata perché volevamo carburante o manodopera. Miriamo a ribaltare completamente la situazione. Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese, e ora nessuno nella regione è più tranquillo”. Lo ha detto, in un colloquio con il New York Times dal Qatar, Khalil al-Hayya, dirigente di spicco di Hamas. “Spero che lo stato di guerra con Israele diventi permanente su tutti i confini e che il mondo arabo sia al nostro fianco”, ha aggiunto Taher El-Nounou, consulente per i media di Hamas.
Sale ancora il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza a seguito dell’operazione militare israeliana nell’enclave palestinese. Secondo il locale ministero della Sanità sinora sono morte 10mila e 569 persone, tra cui 4mila e 324 bambini. Lo riporta Al Jazeera. Tra le vittime ci sono anche 2mila e 823 donne e 649 anziani mentre i feriti sono 26mila e 475. Nell’ultimo giorno di raid, secondo il ministro della Sanità di Gaza, sono state uccise 214 persone. I dispersi sono almeno 2mila e 550 tra cui 1.350 bambini. Sono anche morti 193 membri del personale medico e 45 ambulanze sono fuori servizio. Il ministero chiede quindi “un corridoio umanitario sicuro per l’ingresso di forniture mediche, carburante e personale medico e per l’uscita di migliaia di feriti”.
Nel corso di un raid aereo israeliano è stata colpita un’area residenziale del quartiere Zannah di Khan Younis, provocando la morte, secondo l’Associated press, tre persone, due donne e un bambino. Nel raid è stata distrutta almeno una casa e sono stati danneggiati gli edifici circostanti. I soccorritori stanno cercando tra le macerie eventuali altre vittime e feriti, alcune dei quali sono già stati trasportati in ospedale.
“La situazione attuale a Gaza è molto grave dal punto di vista umanitario, ma dobbiamo fare del nostro meglio per cercare di proteggere i civili. Sosteniamo fortemente – l’Unione europea sostiene fortemente – l’apertura di corridoi umanitari e le pause umanitarie per rendere possibili gli aiuti e il rilascio degli ostaggi”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al G7 dei ministri degli Esteri a Tokyo. “Dobbiamo fare del nostro meglio per proteggere i civili. So che fermare e diminuire l’attuale escalation sembra difficile, ma dobbiamo fare del nostro meglio per liberare gli ostaggi, per permettere ai binazionali di uscire da Gaza, per aumentare l’assistenza umanitaria. L’Unione Europea ha fornito 100 milioni di euro in aiuti umanitari – aumentandoli negli ultimi giorni. Ma l’importante non è solo avere risorse finanziarie, ma la capacità di entrare a Gaza. E per questo la frontiera deve garantire una maggiore capacità di trasporto degli aiuti umanitari”, ha aggiunto.
“Da inviato del Papa per la pace come sto vivendo questo periodo? Con tanto pianto, tante lacrime e ancora di più con la consapevolezza che bisogna trovare una via di uscita quanto prima”. Così il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, a margine della presentazione del rapporto Migrantes.
L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato l’apertura dalle 10 alle 14 locali (dalle 9 alle 13 in Italia) di un nuovo corridoio destinato a consentire ai civili di Gaza di spostarsi in modo sicuro dal nord al sud dell’enclave. Lo ha annunciato il portavoce dell’Idf per i media arabi, Avichay Adraee. Lo riporta The Times of Israel. “L’area settentrionale della Striscia di Gaza è una zona di feroci combattimenti, e il tempo per evacuarla sta scadendo”, ha affermato Adraee su X, invitando la popolazione ancora presente nell’area a unirsi alle “centinaia di migliaia” di persone che hanno già evacuato.
Forti esplosioni sono state udite dai residenti in tetta la città di Gaza e nel vicino campo profughi di Shati mentre l’esercito israeliano afferma di continuare a combattere all’interno del territorio urbano. Il locale ministero dell’Interno, guidato da Hamas, ha riferito che una casa vicino al campo profughi di Jabaliya è stata colpita dai raid israeliani di questa mattina. “I bombardamenti sono stati pesanti e ravvicinati”, ha raccontato Mohamed Abed, che vive nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City. Ha spiegato che le persone intorno a lui sono andate nel panico quando hanno saputo che le forze israeliane erano impegnate in combattimenti in profondità nella città.
“Pensiamo e preghiamo per i popoli che soffrono la guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina e pensiamo al popolo palestinese e israeliano. Che il Signore ci porti a una pace giusta. Si soffre tanto. Soffrono i bambini. Soffrono gli ammalati, i vecchi. E muoiono tanti giovani”. Così Papa Francesco al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro. “La guerra è sempre una sconfitta”, ribadisce. “Non dimentichiamolo. E’ sempre una sconfitta”.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha dichiarato che circa 15mila persone sono fuggite ieri da Gaza City rispetto alle 5mila di lunedì e alle 2mila di domenica. Un numero in “forte aumento”.
Il presidente americano Joe Biden ha confermato che nella telefonata intercorsa ieri con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al leader israeliano una “pausa” nei combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel.
Il tenente colonnello israeliano Jonathan Conricus, uno dei portavoce delle forze armate, ha affermato in un’intervista a Sky News Australia che i leader di Hamas sono “uomini morti che camminano” poiché è solo questione di tempo prima che vengano “catturati o uccisi” dalle forze israeliane.
Le forze di difesa israeliane affermano di aver ucciso una delle figure di spicco dell’apparato di produzione di armi di Hamas in un attacco aereo notturno. Lo riporta il Times of Israel. Si tratta di Muhsin Abu Zina che era specializzato nella produzione di “armi strategiche e razzi”. L’uomo viene definito il capo della divisione “industrie e armi” del gruppo.
Le forze di difesa israeliane affermano che aerei da combattimento hanno colpito i siti di Hezbollah nel sud del Libano in risposta al lancio di razzi sul nord di Israele in precedenza. Lo riporta ‘The Times of Israel’. I siti includevano un deposito di armi, posizioni di lancio di razzi, infrastrutture e siti in cui sono immagazzinati “mezzi tecnologici”, ha fatto sapere l’Idf in un aggiornamento sui social.
Le autorità israeliane hanno identificato i resti di 843 civili uccisi negli attacchi del 7 ottobre nel sud di Israele da parte di Hamas. Lo riporta il Times of Israel. Le autorità stimano che circa 1.000 civili siano stati uccisi nei massacri di Hamas, insieme a circa 400 membri delle forze di sicurezza. La polizia ha precisato di essere al lavoro per identificare tutte le vittime.