Ucraina, Cremlino: “Mai ricevute armi dalla Corea del Nord”

Mosca fa sapere che continuerà a costruire relazioni reciprocamente vantaggiose con il vicino

 “Non ci sono prove” di forniture di armi dalla Corea del Nord alla Federazione Russa. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Sono l’intelligence britannica, è anche l’intelligence americana a riferirlo continuamente senza fornire alcuna prova”, ha aggiunto. “Continueremo a costruire relazioni reciprocamente vantaggiose con il nostro vicino (la Corea del Nord, ndr) basate sul rispetto reciproco, e svilupperemo queste relazioni in tutti i settori, questo è un nostro diritto sovrano e nessuno ha il diritto di interferire”, ha concluso. 

Ue: “Da sanzioni forte impatto su Mosca, è economia di guerra”

“Oggi ci troviamo di fronte a un traguardo triste: sono trascorsi secento giorni dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Prima di tutto, voglio rassicurarvi che le sanzioni stanno avendo un forte impatto sull’economia russa, che le sanzioni dannose hanno frenato le entrate che la Russia può utilizzare per finanziare la guerra poiché i dati di bilancio rivelano che le entrate della Russia provenienti dal petrolio e dal gas sono diminuite in modo significativo, motivo per cui ci sono grandi aumenti nella spesa militare”. Lo ha affermato il commissario europeo alla Giustizia e alla Concorrenza, Didier Reynders, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo.

“Ciò ha comportato un deficit di bilancio stimato in 1.700 miliardi di rubli, 15,9 miliardi di euro, per quest’anno – ha precisato -. Inoltre, abbiamo congelato il patrimonio della Banca Centrale Russa, pari a circa 300 miliardi di euro. Ciò ha immediatamente creato forti pressioni sul rublo e soprattutto sulle autorità russe affinché adottassero drastiche misure di controllo dei capitali. La Russia sta attraversando un cosiddetto processo di ricostruzione, presumibilmente ricostruendo la sua economia e riorientando i suoi flussi commerciali. La banca centrale russa sta spingendo una politica più restrittiva e il suo spazio fiscale non è abbastanza ampio da estendere un sostegno sufficiente a tutti i settori. La crescita a lungo termine della Russia è compromessa da tutti i regimi di sanzioni. La Russia sta trasformando la sua economia in un’economia di guerra”.