Medioriente, Putin a Netanyahu: “Pronti a promuovere soluzione diplomatica”

Per il presidente russo è "inaccettabile ogni violenza contro civili"

Mosca accusa gli Stati Uniti per l’escalation della tensione in Medioriente. Il viceministro russo degli Esteri, Serghey Ryabkov, ha detto che gli Usa “impediscono” una “soluzione adeguata” della crisi. Lo riporta Ria Novosti. “Gli Stati Uniti sono i principali responsabili di questa crisi drammatica e grave, poiché questo paese, che per molti anni ha cercato di monopolizzare le soluzioni e ha ignorato le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ora impedisce una soluzione adeguata”, aggiunge. 

Medioriente: Putin a Netanyahu, pronti a promuovere soluzione diplomatica

Mosca è pronta a promuovere una soluzione diplomatica del conflitto israelo-palestinese. Lo ha riferito il leader russo Vladimir Putin nella sua conversazione telefonica con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Putin, ha riferito il Cremlino, citato dalla Tass, ha informato Netanyahu dei negoziati con i leader del Medioriente “e dei passi della Russia per normalizzare la situazione e prevenire una catastrofe umanitaria a Gaza”. Mosca, ha spiegato, “è pronta a lavorare per risolvere il conflitto con una soluzione diplomatica”.

Putin: “Inaccettabile ogni violenza contro civili”

Il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso delle conversazioni telefoniche avute con il presidente della Siria Bashar al-Assad, quello dell’Iran Ebrahim Raisi, con il presidente palestinese Mahmoud Abbas e dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi, “ha enfatizzato l’inaccettabilità di ogni forma di violenza contro i civili“. Lo riferisce il Cremlino, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Durante tutte le conversazioni, l’attenzione principale è stata rivolta al forte peggioramento del conflitto palestinese-israeliano” ed “è stata espressa estrema preoccupazione per l’escalation su larga scala delle ostilità, accompagnata da un aumento catastrofico del numero di vittime civili e dall’aggravarsi della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza”, ha aggiunto il Cremlino.

Putin sentirà Netanyahu e Abu Mazen

Nella giornata di oggi, 15 ottobre, è prevista una serie di colloqui telefonici sul tema del Medioriente tra il presidente russo, Vladimir Putin, e alcuni leader tra cui il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo ha detto l’assistente del leader di Mosca Yuri Ushakov. Lo riporta Interfax. Putin, ha spiegato Ushakov, oltre a Netanyahu e Abbas sentirà anche il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi. Nel corso delle conversazioni, ha sottolineato Ushakov, Putin esprimerà la posizione russa sul conflitto tra Israele e Hamas. “La cosa più importante in questa situazione è cessare immediatamente il fuoco e avviare il processo per una soluzione politica”, ha aggiunto Ushakov.

Putin sente Assad: “Fornire subito aiuti umanitari”

Il presidente russo Vladimir Putin ha invece avuto già questa mattina un colloquio telefonico con il presidente siriano Bashar al-Assad. Lo ha riferito l’ufficio del capo della repubblica araba sul proprio canale Telegram. I leader dei due Paesi “hanno sottolineato la necessità di fornire immediatamente aiuti umanitari ai civili” nella Striscia di Gaza, come si legge nel messaggio. Putin e Assad hanno anche chiesto la fine dei bombardamenti su Gaza e dello sfollamento forzato dei suoi residenti. 

Mercoledì colloqui Putin-Xi a Pechino

Mercoledì, infine, il leader del Cremlino incontrerà il suo omologo cinese Xi Jinping a Pechino, in occasione del forum ‘One belt, one road’. Lo ha fatto sapere l’assistente di Putin Yuri Ushakov, come riporta Ria Novosti. Ushakov ha precisato che i colloqui tra Putin e Xi si terranno in due fasi: in un formato ampio e in un formato ristretto. “Quando due leader parlano, vengono effettivamente discusse le questioni più delicate, di cui il grande pubblico non ha bisogno di sapere”, ha sottolineato Ushakov.