Nigeria, seminarista bruciato vivo in diocesi Kafanchan

Nigeria, seminarista bruciato vivo in diocesi Kafanchan
ARCHIV – 05.05.2013, Hamburg: Ein Pastor verfolgt im Stadtpark den Abschlussgottesdienst des Evangelischen Kirchentags. Auf der zweitägigen Tagung der Landessynode der Nordkirche wird über die Personalentwicklung bei Pastorinnen und Pastoren debattiert. Nach Angaben der Nordkirche werden bis 2030 etwa 900 der rund 1700 Pfarrer in den Ruhestand gehen, doch nur etwa 300 der freiwerdenden Stellen können wieder besetzt werden. (zu dpa «Synode der Nordkirche diskutiert Auswirkungen des Pastorenmangels» vom 01.03.2018) Photo by: Marcus Brandt/picture-alliance/dpa/AP Images

Na’aman Danlami è il quinto sacerdote ucciso nel paese dal 2022

Un seminarista di 25 anni, Na’aman Danlami, è stato bruciato vivo nella diocesi di Kafanchan, in Nigeria, mentre un altro è stato rapito nel sud di Kaduna. La denuncia arriva da Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs). I fatti sono avvenuti la notte di giovedì 7 settembre quando un folto gruppo di banditi Fulani ha assalito e dato fuoco alla canonica della parrocchia di St. Raphael, Fadan Kamantan, nella diocesi di Kafanchan, nello Stato nigeriano di Kaduna. Secondo le informazioni inviate ad Acs da diverse fonti, e confermate dal Vescovo di Kafanchan, mons. Julius Kundi, il parroco don Emmanuel Okolo e il viceparroco sono riusciti a salvarsi dall’incendio.

Gli aggressori miravano a rapire il parroco

In un colloquio telefonico con Acs, mons. Kundi ha raccontato: “Gli aggressori miravano a rapire il parroco. Quando non sono riusciti ad entrare nella casa parrocchiale le hanno dato fuoco. I due sacerdoti sono riusciti a scappare ma, terribilmente, il seminarista è stato bruciato all’interno. L’assalto è durato più di un’ora, ma non c’è stata reazione né sostegno da parte delle forze militari. A un chilometro di distanza c’è un posto di blocco, ma c’è stata totale assenza di reazione. I cittadini nigeriani non sono protetti. Difficilmente traiamo beneficio dalle forze di sicurezza. È una perdita terribile. Questa mattina abbiamo recuperato il corpo di Na’aman Danlami e lo abbiamo portato all’obitorio. Questo seminarista è il secondo membro che perdiamo nella diocesi a causa degli attacchi terroristici dei banditi Fulani. L’anno scorso padre John Mark Cheitnum, direttore delle Comunicazioni della diocesi di Kafanchan, è stato rapito e brutalmente assassinato”.

Il rapimento di Ezequiel Nuhu

La notizia di quest’ultimo attentato in Nigeria arriva lo stesso giorno in cui la fondazione pontificia Acs è stata informata del rapimento di un altro seminarista, Ezequiel Nuhu, sequestrato giovedì 7 settembre a Kaduna insieme a suo padre. Nuhu è seminarista ad Abuja, ma si era recato nel sud di Kaduna per trascorrere una vacanza con la sua famiglia. Acs deplora l’ultimo di una lunga serie di attacchi contro i membri e le proprietà della Chiesa in Nigeria. Un episodio molto simile è avvenuto nel gennaio 2022, quando il sacerdote cattolico don Isaac Achi è stato assassinato e bruciato nella sua canonica. Il suo assistente, don Colins Omeh, è stato ferito da arma da fuoco. Negli ultimi anni la Nigeria è stata un Paese particolarmente pericoloso per il clero cattolico. Nel 2022 nel Paese sono stati uccisi 4 sacerdoti, 28 sono stati rapiti. Nel 2023 il numero dei membri del clero vittime di rapimenti è già arrivato a 14. “Aiuto alla Chiesa che Soffre – si legge in una nota – chiede preghiere per l’anima di Na’aman Danlami e per la sicurezza e il rapido rilascio di Ezekiel Nuhu”.

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