Anche l'Unione Africana chiede di "ripristinare l'ordine costituzionale"

Tutti contro il golpe in Niger: dall’Unione africana all’Ue si chiede di non riconoscere l’autorità dei golpisti. L’Unione africana “condanna con la massima fermezza il colpo di stato militare nella Repubblica del Niger, che ha comportato la destituzione di un presidente democraticamente eletto, Mohamed Bazoum, il 26 luglio” e “chiede al personale militare di rientrare immediatamente e senza condizioni nelle proprie caserme e ripristinare l’autorità costituzionale, entro un periodo massimo di quindici giorni”. L’Unione africana “chiede altresì l’immediata e incondizionata liberazione del presidente Mohamed Bazoum e di tutti gli altri detenuti, e il rispetto dei diritti umani, compresa la protezione della loro salute fisica e integrità morale, e avverte che il Consiglio adotterà le misure necessarie, comprese misure punitive nei confronti degli autori, qualora non siano rispettati i diritti dei detenuti politici”. 

“L’Unione europea non riconosce e non riconoscerà le autorità scaturite dal golpe in Niger”, dichiara l’Alto rappresentante per la politica Estera e la sicurezza, Josep Borrell. “Il presidente Bazoum è stato eletto democraticamente, è e rimane quindi l’unico presidente legittimo del Niger – rimarca Borrell -. Il suo rilascio deve essere incondizionato e senza indugio. L’Ue ritiene i golpisti responsabili della sua sicurezza e di quella della sua famiglia”. Secondo Borrell “l’annuncio da parte dei golpisti della sospensione della costituzione e della dissoluzione delle istituzioni democratiche indebolisce lo stato e il popolo del Niger, la cui pace, stabilità e sicurezza devono essere preservate”.

L’Unione europea, prosegue, “ribadisce i suoi chiarissimi appelli al pieno e completo ripristino, senza indugio, dell’ordine costituzionale e si associa pienamente alle dichiarazioni dell’Ecowas e dei suoi partner africani e internazionali al riguardo. In coordinamento con il presidente del Consiglio europeo, proseguirò questo fine settimana i numerosi contatti già avviati per raggiungere questo risultato. E siamo pronti a sostenere le future decisioni dell’Ecowas, inclusa l’adozione di sanzioni”. Per Borrell “questo inaccettabile attacco all’integrità delle istituzioni repubblicane del Niger non rimarrà senza conseguenze per il partenariato e la cooperazione che lega l’Unione europea e il Niger, in tutti i suoi diversi aspetti. A questo proposito, oltre all’immediata cessazione del budget per gli aiuti, tutte le azioni di cooperazione nel campo della sicurezza sono sospese sine die con effetto immediato”. 

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