Il leader della Wagner e il Cremlino avrebbero trovato un accordo: niente accuse penali ma lui dovrà andare in Bielorussia

Quasi un colpo di Stato. Quasi una marcia su Mosca. Le azioni di ribellione del gruppo Wagner, minacciate sabato da Evgenij Prigozhin, non si sono concretizzate del tutto. I miliziani, infatti, hanno fermato la loro corsa a 200 km dalla Capitale russa, per poi ritirarsi anche dalla città di Rostov. La tv di Stato ha riportato la notizia affermando che “il procedimento penale contro il capo della Wagner sarà archiviato e lui partirà per la Bielorussia”. “I combattenti che non hanno partecipato al piano avranno la possibilità di firmare un contratto con il ministero della Difesa. I meriti sui fronti saranno presi in considerazione”, ha detto una giornalista. Sulla base dell’accordo stipulato tra Prigozhin e i vertici del Cremlino, infatti, le accuse penali contro il fondatore della Wagner sono state ritirate, con il leader dei miliziani che ha accettato di lasciare la Russia e di andare, al momento, in Bielorussia.

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