L'esercito di Mosca ha lanciato 4 missili Kalibr contro la città da una nave che si trovava nel Mar Nero, 13 le persone ferite

Un attacco missilistico è stato lanciato nella notte contro la città di Odessa, uccidendo almeno 3 persone. Lo afferma il comando operativo ucraino ‘Sud’, come riporta Unian. L’esercito russo ha lanciato 4 missili Kalibr contro la città da una nave che si trovava nel Mar Nero. Un razzo ha colpito il magazzino di un negozio, 3 dipendenti sono rimasti uccisi e 7 sono feriti. Sul posto è scoppiato un incendio. L’onda d’urto ha invece danneggiato un centro commerciale, un istituto scolastico, un complesso residenziale e negozi nel centro della città. Secondo i dati preliminari, sei persone sono rimaste ferite.

 

Salgono a 12 morti nell’attacco russo a Kryvyi Rih

Si aggrava ancora il bilancio dei morti nell’attacco russo lanciato ieri contro la città di Kryvyi Rih: il numero è salito a 12. Lo fa sapere Oleksandr Vilkul, capo del Consiglio di difesa di Kryvyi Rih in un messaggio Telegram, come riporta Unian. “Un uomo di 67 anni è morto di notte per le ustioni” riportate nell’attacco, si legge nel messaggio. Tra le persone uccise vi è anche un bambino. 

Lukashenko:”Presto guerra finirà, ci sono già prerequisiti” 

La guerra in Ucraina finirà presto, ci sono già grandi prerequisiti per questo”. Lo ha detto il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko in un’intervista al canale televisivo Russia-1, lo riporta l’agenzia Tass. Nonostante ciò, però, secondo Lukashenko, “più avanti avremo ancora troppi problemi dall’Occidente”. Ieri il leader bielorusso aveva affermato che Minsk non avrebbe esitato a usare le armi nucleari in caso di aggressione.

Lukashenko: “Zelensky mi ha chiesto di parlare, ho rifiutato” 

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tentato di stabilire un contatto diplomatico con la Bielorussia. “Lui mi ha proposto: ‘Parliamo’”, ha raccontato il leader bielorusso in un’intervista al canale televisivo Russia-1. “Non parlo più con lui”, ha aggiunto Lukashenko, come riportano i media russi, “ma non provo alcun tipo di rabbia nei suoi confronti”. Lukashenko ha anche aggiunto di aver rifiutato l’invito della delegazione Ucraina che aveva proposto di tenere i negoziati di pace a Istanbul. 

Ue mobilita assistenza per emergenza diga 

Sulla scia della rottura della diga di Nova Kakhovka la scorsa settimana e della richiesta di assistenza da parte delle autorità ucraine, l’Ue sta ora mobilitando le sue riserve strategiche da RescEU dispiegando tre stazioni mobili di trattamento dell’acqua per aiutare le autorità locali a produrre acqua potabile acqua per le persone colpite. Ogni stazione di trattamento dell’acqua può produrre 120.000 litri di acqua pulita al giorno e contribuisce così a risolvere uno dei bisogni più urgenti della zona. Sedici paesi europei – Austria, Belgio, Bulgaria, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna e Svezia – hanno offerto assistenza tramite il meccanismo di protezione civile dell’Ue, fornendo autocisterne, pompe idrauliche, barche, attrezzature di soccorso, generatori e altri tipi di assistenza salvavita nelle aree colpite. I partner umanitari dell’Ue in Ucraina hanno reindirizzato la loro risposta in corso per fornire assistenza salvavita alle popolazioni colpite, tra cui acqua potabile, cibo pronto, assistenza in denaro e distribuzione di attrezzature per i rifugi. Per sostenere ulteriormente le operazioni umanitarie sul campo, l’Ue ha inoltre mobilitato altri 500.000 euro per far fronte alle esigenze immediate derivanti dalla distruzione della diga di Kakhovka. Ciò si aggiunge ai 200 milioni di euro di aiuti umanitari già stanziati nel 2023 per l’Ucraina. 

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