L’uomo fermato in Russia, sospettato di essere coinvolto nell’attentato allo scrittore nazionalista russo Zakhar Prilepin, ha detto di aver agito su istruzioni dei servizi speciali ucraini. Lo ha riferito il Comitato investigativo russo, citato dall’agenzia Ria Novosti. “Gli investigatori stanno controllando Oleksandr Permyakov per il coinvolgimento nell’attentato a Zakhar Prilepin. Il sospetto è stato trattenuto, durante l’interrogatorio ha testimoniato di aver agito su istruzioni dei servizi speciali ucraini. Gli esperti hanno prelevato dei tamponi dalle sue mani e dai suoi vestiti per condurre gli esami forensi”, riferisce il Comitato investigativo. Ria Novosti riporta che Permyakov avrebbe riferito di avere piazzato un ordigno esplosivo a Nizhny Novgorod lungo il percorso dell’auto di Prilepin e di averlo poi attivato a distanza, dopodiché sarebbe fuggito. Nell’esplosione dell’auto il conducente è morto, mentre lo scrittore è rimasto ferito.
E la stessa agenzia cita una fonte secondo cui l’auto sarebbe esplosa lungo un’autostrada nel distretto di Bor, in una zona isolata a 80 chilometri da Bor. L’agenzia Tass riporta che, dalle informazioni preliminari, risulta che un ordigno era stato posizionato sotto l’auto.
“Lo scrittore era in viaggio con la famiglia nel villaggio di Pionerskoye, nella regione di Nizhny Novgorod. Durante lo spostamento, l’auto in cui si trovava Prilepin è esplosa. Il conducente è morto, lo scrittore è rimasto ferito ed è stato ricoverato in ospedale”, hanno riferito i servizi di emergenza citati dall’agenzia di stampa russa Interfax. “La pista principale è quella della detonazione di un ordigno improvvisato radiocomandato. Saranno prese in considerazione altre versioni, tra cui un malfunzionamento dell’auto”, hanno dichiarato ancora i servizi di emergenza citati da Interfax.
Mosca accusa gli Usa e il Regno Unito di avere “responsabilità diretta” nel ferimento dello scrittore russo nazionalista pro Cremlino Zakhar Prilepin, rimasto ferito nell’esplosione della sua auto. “Washington e la Nato hanno alimentato un’altra cellula terroristica internazionale – il regime di Kiev. Bin Laden, l’Isis, ora Zelensky e i suoi scagnozzi. Responsabilità diretta di Stati Uniti e Gran Bretagna. Preghiamo per Zakhar“, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.