Sudan, evacuata ambasciata americana a Khartoum

L'annuncio del presidente Biden. L'Italia lavora per far uscire 200 concittadini

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che l’evacuazione militare del personale dell’ambasciata statunitense in Sudan è stata completata ed è tornato a chiedere la fine di una violenza “inconcepibile”. Biden ha ringraziato le truppe che hanno svolto la missione per mettere la sicuro personale americano in Sudan, mentre Washington ha chiuso a tempo indeterminato la missione statunitense a Khartoum.

I membri dello staff sarebbero stati trasportati in aereo in una località segreta in Etiopia. Le truppe statunitensi hanno condotto l’operazione mentre i combattimenti in Sudan, che hanno causato più di 400 morti, mettono la nazione a rischio di collasso e potrebbero avere conseguenze ben oltre i suoi confini.

Anche Francia e Olanda avviano evacuazione ambasciate

Anche Francia e Olanda stanno evacuando dipendenti e cittadini delle loro ambasciate in Sudan. La portavoce del ministero degli Esteri francese Anne-Claire Legendre ha affermato che la Francia sta intraprendendo l’operazione con l’aiuto di partner europei. I Paesi Bassi hanno inviato in Giordania due aerei Hercules C-130 dell’aeronautica militare e un Airbus A330 in vista di una possibile missione di salvataggio. “Siamo profondamente solidali con gli olandesi in Sudan e faremo ogni sforzo per evacuare le persone dove e quando possibile”, ha affermato il ministro della Difesa Kajsa Ollongren.

Anche Regno Unito evacua personale ambasciata

“A causa delle crescenti minacce contro i diplomatici stranieri, il Regno Unito ha evacuato il personale dell’ambasciata dal Sudan. La nostra massima priorità rimane la sicurezza dei cittadini britannici. Stiamo lavorando 24 ore su 24 per mediare il sostegno internazionale per porre fine allo spargimento di sangue in Sudan”. Lo annuncia in un tweet il ministro degli Esteri britannico James Cleverly.

L’Italia lavora all’evacuazione di 200 connazionali

Nel frattempo l’Italia lavora all’evacuazione di 200 connazionali. Il piano è stato approntato dall’Esercito e dall’Aeronautica, in collaborazione con la Farnesina. Il trasferimento, a quanto si apprende, avverrà via Gibuti, dove sono già presenti un contingente e strutture militari italiane. L’organizzazione è affidata al Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi), guidato dal generale Francesco Paolo Figliuolo