Ambasciatore ucraino in Italia: "Ruolo Italia cruciale, leak non più attuali"

Si complica la situazione a Bakhmut dove “le forze ucraine devono affrontare notevoli problemi di rifornimento, ma si sono ritirate in modo ordinato dalle posizioni che sono state costrette a cedere”. È quanto afferma l’aggiornamento quotidiano del ministero della Difesa britannico. “La difesa ucraina tiene ancora i quartieri occidentali della città”, si legge nel report, “ma nelle ultime 48 ore è stata sottoposta a un fuoco di artiglieria russo particolarmente intenso”. Secondo quanto spiegano da Londra “la Russia ha intensificato la sua offensiva contro la città di Bakhmut nella regione di Donetsk, poiché le forze del Ministero della Difesa russo e il gruppo Wagner hanno migliorato la loro cooperazione”.

“I gruppi d’assalto Wagner continuano a guidare l’offensiva principale attraverso il centro della città”, si legge ancora nel report, “mentre le truppe aviotrasportate russe hanno rinforzato alcune unità Wagner dai fianchi nord e sud dell’operazione”.

Attacco russo a Slovyansk, 5 morti e 15 feriti

È di cinque morti e almeno quindici feriti il bilancio di un attacco missilistico russo sulla città ucraina di Slovyansk. Lo ha reso noto il governatore locale Pavlo Kyrylenko. Lo riporta Ukrinform. “Al momento confermiamo cinque morti e quindici feriti. C’è la possibilità che sette persone, tra cui un bambino, siano sotto le macerie“, ha scritto su Telegram.

“A Slovyansk i russi hanno bombardato brutalmente uccidendo persone in pieno giorno. Lo Stato malvagio dimostra ancora una volta la sua essenza rovinando e distruggendo“, ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Ci sarà una giusta responsabilità per ogni manifestazione di terrorismo.Non lasceremo una sola traccia della Russia sulla nostra terra e non lasceremo nemmeno nessun nemico impunito”, ha aggiunto.

Ambasciatore ucraino in Italia: “Ruolo Italia e Meloni cruciale”

“Il ruolo dell’Italia, e personalmente di Giorgia Meloni, in questo contesto è cruciale per noi”, ha dichiarato l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, in un’intervista a SkyTg24 nella quale ha sottolineato che le informazioni militari trapelate dai documenti segreti del Pentagono non sono più attuali. “La nostra posizione sul campo militare è cambiata, si tratta di informazioni datate e non più attuali”, ha detto Melnyk aggiungendo che ora va scoperto “chi era interessato alla fuga di notizie: non certo noi, che non abbiamo interesse a scoprire le nostre tattiche”. L’ipotesi è che possa trattarsi di Mosca.

“Non possiamo sottovalutare il fatto che l’aggressore provi a usare lo spionaggio e i suoi contatti fra diversi agenti per distruggere l’unità nei Paesi occidentali”, ha sottolineato Melnyk, “quindi aspettiamo di scoprire i dettagli di questo caso”.

Esplosione vicino a deposito ferroviario a Melitopol

Nel frattempo, per quanto riguarda la situazione sul campo di battaglia, si è verificata questa mattina un’esplosione nella città ucraina temporaneamente occupata di Melitopol. Lo afferma il sindaco ucraino, Ivan Fedorov. “In città si è udita un’esplosione super potente, che è stata udita anche nei villaggi circostanti”, afferma Fedorov, “questa esplosione è avvenuta vicino alla ferrovia e al deposito ferroviario, dove il nemico sta concentrando attrezzature e munizioni”. Lo riporta Ukrainska Pravda.

Orban: “Ucraina paese economicamente inesistente”

Fanno intanto scalpore le parole del premier ungherese Viktor Orban, che in un’intervista alla stazione radio magiara Kossuth ha detto: “L’Ucraina è un paese economicamente inesistente. Non appena gli Stati Uniti e l’Unione Europea decideranno di smettere di finanziare lo stato ucraino, la guerra finirà”. “Ovviamente questa situazione non può durare a lungo”, ha concluso Orban. Parole a cui è subito arrivata la replica di Kiev: “Chiediamo a Viktor Orbán di affrontare la verità: sostenere l’Ucraina non è beneficenza. Facendolo l’Europa sta investendo, prima di tutto, nella propria sicurezza”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko. “Le autorità ungheresi dovrebbero essere grate per il fatto che, sullo sfondo di un’aggressione russa senza precedenti, gli ucraini, a costo della propria vita, mantengono un cielo pacifico su Budapest e altre città europee”, ha concluso. 

Minsk: “Schiereremo armi nucleari se Occidente continua retorica ostile”

Mosca e i suoi alleati continuano ad alzare la tensione con l’Occidente. Il ministro della Difesa bielorusso, Viktor Khrenin, ha detto che “se la retorica ostile continua“, il dispiegamento di armi nucleari strategiche sul territorio della Bielorussia, “sarà il prossimo passo“. Lo riporta l’agenzia Tass. “Risponderemo alla forza solo con la forza. L’Occidente non capisce diversamente”, ha aggiunto Khrenin, “se necessario, avremo anche armi nucleari strategiche. E stiamo già preparando i siti che abbiamo”, ha concluso Khrenin. 

A tal proposito, il ministero della Difesa russo ha annunciato che Mosca ha completato l’addestramento delle forze aeree bielorusse per l’uso di armi nucleari tattiche. Il dicastero ha pubblicato un video in cui un pilota bielorusso afferma che il corso di addestramento in Russia ha fornito agli equipaggi dei jet da attacco al suolo Su-25 dell’aeronautica bielorussa le competenze necessarie per l’utilizzo delle armi. Il mese scorso il presidente russo, Vladimir Putin, aveva dichiarato che Mosca intendeva collocare alcune delle sue armi nucleari tattiche in Bielorussia. La Russia ha un accordo con la Bielorussia che prevede stretti legami politici, economici e militari. Le truppe russe hanno utilizzato il territorio bielorusso per entrare in Ucraina dal nord nel febbraio 2022 e hanno mantenuto una presenza in Bielorussia.

Il dispiegamento di armi nucleari tattiche russe in Bielorussia le avvicinerebbe a potenziali obiettivi in Ucraina e ai membri della Nato nell’Europa orientale e centrale. La Bielorussia condivide un confine di 1.250 chilometri con tre Paesi membri della Nato, cioè Lettonia, Lituania e Polonia. Le armi nucleari tattiche sono pensate per distruggere le truppe nemiche sul campo di battaglia. Hanno una gittata relativamente breve e una potenza molto inferiore rispetto alle testate nucleari montate sui missili strategici a lungo raggio, che sono invece in grado di distruggere intere città. Putin ha dichiarato che la costruzione di strutture di stoccaggio per le armi nucleari tattiche sarà completata in Bielorussia entro il 1° luglio. La Russia ha anche aiutato a modernizzare gli aerei da guerra bielorussi per adattarli al trasporto di armi nucleari e ha fornito al Paese missili a corto raggio Iskander che potrebbero essere dotati di una testata nucleare.

Putin ha sottolineato che la Russia manterrà il controllo su qualsiasi arma nucleare dispiegata in Bielorussia, proprio come gli Stati Uniti controllano le loro armi nucleari tattiche sul territorio dei loro alleati della Nato. Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, ha suggerito che alcune delle armi nucleari strategiche russe potrebbero essere dispiegate in Bielorussia insieme a parte dell’arsenale nucleare tattico di Mosca. 

Medvedev: “Se guerra con Nato la Polonia scomparirà”

All’attacco anche Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, all’indirizzo della Polonia. “Uno stupido di nome Mateusz Morawiecki ha detto che l’Ucraina aveva il diritto di colpire la Russia e di non avere preoccupazioni in merito a una guerra della Nato contro la Russia perché quest’ultima l’avrebbe presto persa. Non so chi vincerà o perderà una guerra del genere, ma considerando il ruolo della Polonia come avamposto della Nato in Europa, questo paese è destinato a scomparire insieme al suo stupido primo ministro“, ha scritto Medvedev su Twitter. 

Lula e Xi: “Dialogo e negoziati unica via d’uscita”

A Pechino si è svolto l’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva. I due hanno convenuto che “il dialogo e i negoziati” sono l’unica via d’uscita praticabile dalla guerra in Ucraina. Lo riferisce Cnn Brasil. I leader si sono incontrati questo venerdì al Grande Palazzo del Popolo, sede del governo cinese, prima di firmare una serie di accordi di cooperazione tra i due Paesi. 

Guardian: Navalny “in condizioni critiche, forse avvelenato”

La situazione di Alexei Navalny è “critica” e “siamo tutti molto preoccupati”. Lo ha detto in un’intervista al Guardian Ruslan Shaveddinov, il principale collaboratore dell’oppositore russo attualmente in carcere. Navalny aveva avvertito forti dolori di stomaco. “Abbiamo capito che la situazione doveva essere molto grave perché è stata chiamata un’ambulanza”, ha spiegato aggiungendo che le autorità carcerarie si sono rifiutate di far ricoverare Navalny in ospedale. “Crediamo che questo possa essere il risultato di un veleno ad azione lenta”, ha aggiunto.

Carte Usa: “Forze russe speciali decimate dalla guerra”

La guerra in Ucraina ha decimato le forze speciali russe, conosciute come ‘Spetsnaz’, e ci vorranno anni a ricostruirle. Sono i nuovi dettagli che emergono dalle carte segrete del governo degli Stati Uniti, ottenute dal Washington Post. Le forze speciali di Mosca, impegnate solitamente in missioni ad alto rischio (incluso un apparente ordine di catturare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky), hanno subito enormi perdite tra morti e feriti.

Con l’invasione russa su larga scala dell’Ucraina hanno ordinato alle forze d’élite di combattere sul campo, preoccupati per la scarsa preparazione militare dei soldati inviati al fronte. Lo svuotamento di queste unità sembra essere evidente nelle immagini satellitari presenti tra i materiali trapelati. Le foto prima e dopo, che mostrano una base utilizzata dalla 22a Brigata Spetsnaz separata nel sud della Russia, secondo il documento, rivelano che “tutte tranne una delle cinque Brigate Spetsnaz separate russe che sono tornate dalle operazioni di combattimento in Ucraina alla fine dell’estate 2022 hanno sofferto perdite significative”.

Norvegia: “Diplomatici russi espulsi sono spie Fsb”

I 15 diplomatici russi espulsi dal governo norvegese “siamo sicuri che si tratti di agenti dell’intelligence“. Lo ha dichiarato Inger Haugland, capo dell’unità di controspionaggio del Servizio di sicurezza della polizia norvegese (Pst). “Crediamo che la misura presa ieri sia una misura buona e importante”, ha aggiunto Haugland che ha spiegato che la maggior parte dei 15 diplomatici lavorava come spia o intercettava il traffico telefonico e di dati. Ha detto che erano impiegati dall’agenzia di spionaggio civile russa, l’Fsb (Federal Security Service) o dal Gru, che gestisce l’intelligence militare. Haugland li ha descritti come “specialisti”.

Russia, Putin firma legge su reclutamento elettronico militari

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato la legge che prevede l’introduzione di un sistema digitale per il reclutamento dei militari. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Interfax. Secondo la legge, sulla base delle informazioni a disposizione dello Stato verrà creato un registro unificato delle persone soggette a reclutamento. Il testo prevede che l’invio di convocazioni cartacee sarà affiancato da quello di convocazioni elettroniche, attraverso un portale di servizi statali. La convocazione in forma elettronica si considererà notificata dal momento in cui verrà inserita nell’account elettronico personale del cittadino.

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