Ucraina, Podolyak: “Sostegno Italia importante, costringere Putin a pace giusta”

Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervistato da LaPresse

Il supporto dell’Italia e dei partner è sicuramente importante per l’Ucraina, sia in ambito militare che civile”. Lo ha detto a LaPresse Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Abbiamo un obiettivo comune: porre giustamente fine alla guerra aggressiva scatenata dalla Russia nel più breve tempo possibile”, ha sottolineato Podolyak, “ciò è possibile solo a una condizione: una quantità sufficiente di armi consegnate in tempo. Purtroppo non ci sono altre condizioni. La guerra è troppo voluminosa, intensa, sanguinosa: la Russia ha ucciso molti civili e distrutto molte infrastrutture. Tutto ciò dovrebbe ricevere adeguate valutazioni legali dopo la guerra”. Podolyak rassicura poi l’Italia e gli altri partner sull’utilizzo finale degli armamenti forniti all’Ucraina. “Abbiamo sentito una certa preoccupazione da parte del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in merito alla fornitura di armi offensive, ma dobbiamo porre correttamente l’accento su questo: l’Ucraina ha bisogno di questi o altri tipi di armi non per l’aggressione contro altri Paesi, ma esclusivamente per un’efficace controffensiva e la liberazione dei propri territori occupati, dove la Russia continua a interrogare e uccidere ucraini tutti i giorni”, ha affermato il consigliere presidenziale, “ancora una volta, abbiamo bisogno di tutti i tipi di armi esclusivamente per la liberazione del nostro territorio ed esclusivamente per questa fase della guerra, tenendo conto degli strumenti di guerra della Russia”.

Il leader cinese Xi Jinping “parla di pace”, ma sono necessarie “azioni concrete per raggiungerla”, dice ancora Podolyak. “Xi Jinping ha dichiarato il suo impegno per la pace, ma le azioni concrete sono estremamente difficili e devono tenere conto della necessità di rimuovere l’aggressività della Russia e riportarla alla stretta osservanza del diritto internazionale”, ha detto Podolyak, “parlare di pace e fare passi per raggiungerla sono cose diverse. Tuttavia, continuiamo il dialogo organizzativo”. 

“Ci sono state dichiarazioni di questo o quel Paese terzo sulla necessità di stabilire una pace giusta. Ma è necessario quantomeno indicare le condizioni obbligatorie. Abbiamo già raggiunto una completa comprensione della natura della guerra e della sua unica possibile conclusione nel quadro della coalizione anti-Putin: la guerra deve finire con la vittoria dell’Ucraina. Se si accetta ora qualsiasi richiesta del regime russo, la guerra continuerà domani”, spiega a LaPresse Podolyak.

Il presidente russo Vladimir Putin “non comprende la risoluzione dei conflitti in modo politico e diplomatico”, per questo bisogna “costringerlo a una pace giusta”, dice Podolyak. “Sfortunatamente, in 9 anni di guerra, abbiamo già imparato delle tragiche lezioni: Putin non comprende la risoluzione dei conflitti in modo politico e diplomatico reale. È interessato solo all’ottenimento finale delle sue esigenze”, ha rimarcato Podolyak, “ecco perché dobbiamo costringerlo a una pace giusta, tenendo conto dei concetti fondamentali di sovranità, integrità territoriale, Carta delle Nazioni Unite. E questo è possibile esclusivamente con le armi. Sfortunatamente, non ci sono altre opzioni”. Per Podolyak non basta un cessate il fuoco, “altrimenti l’intera Europa dovrà affrontare le conseguenze di un conflitto ‘congelato’: la Russia ripristinerà le sue capacità e colpirà con nuova forza. È necessario spezzare le loro risorse di mobilitazione adesso”.

L’Ucraina ritiene che solo un “dialogo diretto” tra il presidente Voldymyr Zelensky e il leader cinese Xi Jinping possa portare a fare “chiarezza” sulla situazione della guerra e le “azioni aggressive della Russia”. “Il presidente ha ripetutamente dichiarato pubblicamente la sua disponibilità a parlare con il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping e lo ha invitato in Ucraina”, ha sottolineato Podolyak, “la discussione sulle questioni organizzative continua. Non è affatto facile, vista la politica del mondo reale e il ruolo politico che la Cina si sta ritagliando”. “Permettetemi di ricordare che fin dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, non ci sono stati contatti diretti con il leader cinese. E crediamo che solo un dialogo diretto tra il leader cinese e il presidente Zelensky consentirà una valutazione più completa ed esauriente di ciò che sta accadendo, per guardare obiettivamente alle azioni aggressive della Russia”, ha affermato Podolyak.