Lo riporta l'Aiea: "Indice di attività militari nelle vicinanze del sito". Attacco nella notte su Donetsk: due morti e decine di case colpite
Il 337esimo giorno di guerra in Ucraina si apre con un nuovo allarme dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica): nella giornata di ieri si sono registrate pesanti esplosioni vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. “All’esterno della struttura si sono verificate potenti esplosioni, indice di attività militari nelle vicinanze del sito situato in prima linea nel conflitto in corso nel Paese”, ha detto Rafael Grossi, direttore generale dell’agenzia. Nel dettaglio, mercoledì, “intorno alle 10:00 ora locale, sono state udite otto forti detonazioni, che hanno fatto vibrare le finestre degli uffici dello stabilimento”, afferma l’Aiea, mentre giovedì “ne sono state udite altre”. Il team di sicurezza e protezione nucleare dell’Aiea riferisce di esplosioni come quelle udite negli ultimi giorni “quasi quotidianamente”.
007 Gb: “Esercito russo dice il falso su progressi”
“Esiste la possibilità concreta che le fonti militari russe stiano deliberatamente diffondendo informazioni errate nel tentativo di far credere che l’operazione russa stia mantenendo lo slancio”. È quanto afferma il report quotidiano del ministero della Difesa britannico. “Negli ultimi sei giorni, i commentatori russi online hanno affermato che le forze russe hanno compiuto progressi significativi, sfondando le difese ucraine in due aree: nell’Oblast di Zaporizhzhia, vicino a Orikiv, e a 100 km a est, nell’Oblast di Donetsk, vicino a Vuhledar”, si legge nel report, “le unità russe hanno probabilmente condotto attacchi locali di sondaggio nei pressi di Orikiv e Vuhledar, ma è altamente improbabile che la Russia abbia effettivamente compiuto progressi sostanziali“.
Kiev: “Polonia ci invierà altri 60 carri armati oltre ai Leopard”
“La Polonia invierà all’Ucraina 60 carri armati PT-91 Twardy, oltre ai 14 Leopard 2 annunciati in precedenza“. Lo ha annunciato via Telegram il capo dell’ufficio di presidenza ucraino, Andriy Yermak.
Due morti e decine di case colpite in attacco su Donetsk
Attacchi russi nella notte nella regione di Donetsk. Bombe sulla cittadina di Vuhledar hanno colpito 7 case e 2 scuole, due persone sono state uccise e una ferita a Bohoyavlennka. Lo riferisce il governatore della regione Pavlo Kyrylenko via Telegram. “Una persona è stata ferita e una casa è stata danneggiata a Bakhmut“, si legge nel messaggio. Edifici danneggiati anche a Lysychansk e a Katerynivka. Kyrylenko definisce la notte nei villaggi intorno a Soledar “ruomorosa”.
Mosca: “Biden ha la chiave per fermare la guerra ma arma Kiev”
Gli Stati Uniti potrebbero risolvere rapidamente il conflitto in Ucraina, dando istruzioni di diplomazia a Kiev, invece di inviare armi. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta l’agenzia Tass. “Il presidente degli Stati Uniti davvero, se vuole porre fine a questo conflitto, può farlo molto rapidamente, usando la sua capacità di dare effettivamente istruzioni al regime di Kiev” per un accordo con la Russia, ha detto Peskov, così “tutto questo può essere completato. Certo, non in un giorno, non in due. Ma la chiave del regime di Kiev è in gran parte nelle mani di Washington“. Biden, invece, attacca Peskov, “sceglie la strada di pompare ulteriormente armi in Ucraina”.
Media: Putin prepara offensiva per febbraio o marzo
Il presidente russo Vladimir Putin sta preparando una nuova offensiva in Ucraina. È quanto riferisce Bloomberg, citando alcune “persone vicine al Cremlino”. La nuova offensiva potrebbe iniziare già a febbraio o marzo, dicono le fonti. Secondo “funzionari, consiglieri e altri conoscitori della situazione”, sempre citati da Bloomberg, “il Cremlino intende dimostrare che le sue forze sono in grado di riprendere l’iniziativa dopo mesi di perdita di terreno, facendo pressione su Kiev e sui suoi sostenitori affinché accettino una sorta di tregua che lasci alla Russia il controllo del territorio che ora occupa”.
Orban: “Coinvolgimento Ungheria in guerra è fuori questione”
Il premier ungherese Viktor Orban ha affermato che il coinvolgimento dell’Ungheria nella guerra in Ucraina “è fuori questione finché sarò primo ministro”. Lo ha detto durante un’intervista alla radio di Stato. Secondo Orban, invece, per tutti gli altri Paesi è troppo tardi tirarsi indietro: “Gli altri non solo sono in pericolo, ma sono già stati spazzati via“, ha detto. Se si inviano armi, se si finanzia l’intero bilancio annuale di uno dei belligeranti, se si promettono sempre più armi, sempre più moderne, allora si può dire quello che si vuole. Non importa cosa dici, sei in guerra”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata