Gli estremisti islamici hanno rivendicato l’attentato a una chiesa, avvenuto il 14 gennaio scorso, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Secondo le autorità locali il bilancio è di 14 vittime e 63 feriti. L’Isis e il suo network Amaaq hanno rilasciato dichiarazioni in cui affermano che i loro militanti hanno piazzato un ordigno esplosivo all’interno di una chiesa pentecostale a Kasindi e lo hanno fatto esplodere mentre la gente stava pregando. “Facciamo sapere alle forze congolesi che i loro continui attacchi contro i mujahidin non faranno altro che portare loro ulteriori fallimenti e perdite”, ha affermato il gruppo dello Stato islamico.