Il presidente non era nella capitale al momento dell'assalto agli edifici governativi: "Da polizia incompentenza o malafede"

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva è stato al Palazzo Presidenziale Planalto e alla Corte Suprema di Brasilia dopo che i sostenitori del suo rivale Jair Bolsonaro hanno preso d’assalto gli edifici governativi. Lo riporta la Cnn.

“I golpisti che hanno promosso la distruzione della proprietà pubblica a Brasilia sono stati identificati e saranno puniti”, ha scritto Lula su Facebook. “Domani si riprende a lavorare a Palazzo Planalto. Sempre Democrazia. Buonanotte”.

In precedenza, Lula ha descritto gli eventi nella capitale come “barbari” e ha affermato che “la mancanza di sicurezza” ha permesso ai sostenitori “fascisti” di Bolsonaro di superare le barriere istituite dalle forze armate al di fuori dei tre edifici del governo. “Queste persone sono tutto ciò che è abominevole in politica”, ha detto in una conferenza stampa. 

“Manifestanti incoraggiati da discorsi Bolsonaro”

 I manifestanti che hanno assaltato i palazzi delle istituzioni a Brasilia “sono stati incoraggiati da diversi discorsi dell’ex presidente. E’ anche responsabilità sua e dei partiti che lo hanno sostenuto” ha scritto su twitter il presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva. 

“Da polizia incompetenza o malafede”

“È la polizia del Distretto Federale che deve fare la sicurezza e non lo ha fatto. Per incompetenza e malafede delle persone che se ne occupano”. Lo scrive su twitter il presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva.

 

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