Il leader della Chiesa ortodossa russa, il Patriarca Kirill, in un videomessaggio in occasione del Natale ortodosso, che si celebra il 7 gennaio, ha invitato i fedeli a pregare “per i nostri fratelli in Ucraina, che vengono espulsi dalla Kyiv-Pechersk Lavra (il Monastero delle Grotte ndr.)”, aggiungendo che “quella Lavra” per secoli è stata “la custode dell’ortodossia vera e non distorta”. Il governo dell’Ucraina ha annunciato di avere riportato sotto il suo controllo a Kiev la Cattedrale della Dormizione e la chiesa del refettorio del complesso di Pechersk Lavra, cioè del cosiddetto Monastero delle grotte, che finora era il quartier generale della branca della chiesa ortodossa ucraina precedentemente affiliata al Patriarcato di Mosca (UOC), e ha permesso alla branca rivale, cioè la Chiesa ortodossa ucraina (OCU), di usarla per le funzioni natalizie ortodosse. Secondo quanto riferito dal ministero ucraino della Cultura, le chiese del Monastero delle Grotte sono state rilevate dal governo ucraino dopo che il contratto di locazione della Chiesa ortodossa facente capo a Mosca è scaduto il 31 dicembre del 2022.
Il cristianesimo ortodosso in Ucraina è suddiviso in due branche facenti capo a due chiese diverse: da una parte la ‘Chiesa ortodossa dell’Ucraina’ (OCU), che non è allineata con la Chiesa russa, e dall’altra la cosiddetta ‘Chiesa ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca’ (UOC), che dopo essere rimasta fedele al patriarca di Mosca dal XVII secolo ha dichiarato l’indipendenza dal patriarcato di Mosca a seguito dell’invasione dell’Ucraina, ma secondo Kiev ha mantenuto stretti legami con Mosca. Le tensioni di lunga data tra le due chiese si sono esacerbate a causa della guerra della Russia in Ucraina.
In precedenza il governo dell’Ucraina ha riportato sotto il suo controllo a Kiev la Cattedrale della Dormizione e la chiesa del refettorio del complesso di Pechersk Lavra, cioè del cosiddetto Monastero delle grotte, che finora era il quartier generale della branca della chiesa ortodossa ucraina precedentemente affiliata al Patriarcato di Mosca (UOC), e ha permesso alla branca rivale, cioè la Chiesa ortodossa ucraina (OCU), di usarla per le funzioni natalizie ortodosse. L’annuncio è stato dato dal ministero della Cultura ucraino, secondo cui la Cattedrale della Dormizione e la Chiesa del Refettorio di Pechersk Lavra sono state rilevate dal governo ucraino dopo che il contratto di locazione della Chiesa ortodossa facente capo a Mosca è scaduto il 31 dicembre del 2022. Il cristianesimo ortodosso in Ucraina è suddiviso in due branche facenti capo a due chiese diverse: da una parte la ‘Chiesa ortodossa dell’Ucraina’ (OCU), che non è allineata con la Chiesa russa, e dall’altra la cosiddetta ‘Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca’ (UOC). Le tensioni di lunga data tra le due chiese si sono esacerbate a causa della guerra della Russia in Ucraina.
Il ministro della Cultura ucraino, Oleksandr Tkachenko, ha dichiarato che la Chiesa ortodossa dell’Ucraina (OCU), cioè la chiesa rivale di quella legata al patriarcato di Mosca, che porta quasi lo stesso nome, ha chiesto e ottenuto il permesso di svolgere il servizio religioso nella cattedrale sabato 7 gennaio, cioè quando si celebra il Natale ortodosso. Nel 2019 la Chiesa ortodossa di Ucraina (OCU) ha ricevuto il riconoscimento dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli: Mosca e la maggior parte degli altri patriarchi ortodossi si sono rifiutati di accettare questa designazione, che ha formalizzato una scissione con la Chiesa russa. La Chiesa ortodossa ucraina (UOC) invece, rimasta fedele al patriarca di Mosca dal XVII secolo, ha dichiarato l’indipendenza dal patriarcato di Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’UOC ha dato il benservito a Mosca dal punto di vista liturgico, abbandonando la commemorazione del patriarca di Mosca Kirill come leader del culto pubblico e benedicendo il proprio olio sacramentale piuttosto che utilizzare quello fornito da Mosca, ma le agenzie di sicurezza ucraine sostengono che abbia mantenuto stretti legami con Mosca. Per questo i servizi ucraini hanno condotto numerose incursioni nei luoghi sacri della Chiesa, pubblicando foto di rubli, passaporti russi e volantini con messaggi del patriarca di Mosca. Importanti leader della Chiesa ortodossa ucraina hanno respinto le accuse di legami con Mosca, insistendo sul fatto che hanno sostenuto lealmente l’Ucraina fin dall’inizio della guerra e che un giro di vite del governo non farebbe altro che consegnare un colpo di propaganda alla Russia.