Dal presidente francese Emmanuel Macron alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dalla premier italiana Giorgia Meloni a quello spagnolo Sanchez: sono numerosi i messaggi di preoccupazione e anche di solidarietà alla Polonia, dopo la caduta di missili al confine con l’Ucraina.
“Mentre i leader del G20 si riunivano e chiedevano la fine della guerra, la Russia ha condotto massicci attacchi contro l’Ucraina. Con i partner del G7 e della Nato, condanniamo questi atti brutali. Offriamo inoltre pieno supporto alla Polonia e assistenza nelle indagini sull’esplosione alla frontiera”, ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea.
Parole di appoggio anche da Macron: “Ho parlato con il primo ministro Mateusz Morawiecki per esprimere la nostra solidarietà. La Polonia può contare sul sostegno della Francia e sulla nostra disponibilità a dare assistenza nelle indagini in corso”, scrive su Twitter il presidente francese
“La nostra solidarietà alla Polonia e le nostre sincere condoglianze alle famiglie delle vittime delle esplosioni. Sono in contatto con i nostri partner europei e con gli alleati Nato”, scrive sempre su Twitter il premier spagnolo Pedro Sanchez. “Quello che dobbiamo fare è non contribuire ad alcun tipo di escalation“, e “la cosa più importante è sapere i risultati dell’indagine” sui missili caduti in Polonia, esprimere la solidarietà al popolo polacco e “sottolineare l’unità di azione degli alleati Nato e dell’Ue”, ha detto ancora il premier spagnolo in conferenza stampa a Bali, al termine del vertice del G20, invitando alla cautela. “Non speculerei se la guerra sarà più lunga o corta”, “ci piacerebbe che la guerra finisse oggi”, visto che è già “troppo lunga, ingiustificata e illegale”, ha aggiunto Sanchez, sottolineado però che il massiccio bombardamento delle infrastrutture in Ucraina di ieri, non fa “sembrare che nei piani di Putin ci sia una volontà di fermare immediatamente le ostilità”.