Vladimir Putin parla al suo popolo con un discorso trasmesso sulla tv russa. “La decisione dell’operazione militare speciale è stata inevitabile”, ha dichiarato il capo del Cremlino parlando del conflitto ucraino e l‘obiettivo “resta la liberazione dei territori del Donbass“. Nel suo discorso alla nazione trasmesso in tv, in cui ha annunciato la mobilitazione parziale, Putin ha anche accusato l’Occidente di “ricatto nucleare”. “Alcune figure eminenti della Nato hanno parlato della possibilità di usare contro la Russia armi di distruzione di massa, cioè armi nucleari. A chi fa dichiarazioni di questo tipo sulla Russia, voglio ricordare che anche il nostro Paese dispone di armi nucleari”, ha detto Putin. Il ministro della Difesa russo Shoigu ha precisato che saranno 300mila i riservisti che verranno richiamati: “Oggi – ha poi dichiarato l’esponente del governo di Mosca – siamo in guerra non tanto con l’Ucraina, con l’esercito ucraino, quanto con l’intero Occidente“. L’opposizione russa protesta in tutte le città, mentre i voli da Mosca verso i Paesi vicini sono andati esauriti in poche ore dopo l’annuncio di Putin. Sono oltre mille gli arresti alle proteste.
In Russia l’opposizione protesta contro mobilitazione
In Russia il movimento d’opposizione Vesna ha convocato proteste a livello nazionale per oggi contro la mobilitazione parziale annunciata dal presidente russo Vladimir Putin, chiedendo ai cittadini di raccogliersi alle 19 ora locale nel centro delle loro città. “Migliaia di uomini russi – i nostri padri, fratelli e mariti – saranno gettati nel tritacarne della guerra. Per cosa moriranno? Per cosa piangeranno madri e bambini?”, afferma il gruppo. Non è chiaro quanti oseranno protestare, viste la generale repressione dell’opposizione e le dure leggi russe contro il discredito di soldati e l’operazione militare.
Putin: “Occidente vuole distruggere la Russia”
“L’obiettivo dell’Occidente è doi indebolire, dividere e infine distruggere il nostro Paese. Dicono aprtamente che nel 1991 sono stati in grado di spaccare l’Unione Sovietica e ora è giunto il momento per la Russia stessa, che dovrebbe disintegrarsi in molte regioni”. È l’accusa lanciata dal presidente russo, Vladimir Putin, nel discorso alla nazione trasmesso in tv in cui ha annunciato la mobilitazione parziale in relazione alla guerra in Ucraina, che continua a chiamare operazione militare speciale.
Putin: “Ogni mezzo a disposizione se integrità Russia minacciata”
Putin ha poi avvertito: “Se l’integrità territoriale del nostro Paese viene minacciata, per proteggere la Russia e il nostro popolo useremo certamente tutti i mezzi che sono a nostra disposizione”. “Non è un bluff”, ha aggiunto.
Putin annuncia la mobilitazione parziale: “La leva riguarderà le riserve”
“Per la difesa del nostro popolo, della sovranità della Russia e dell’integrità territoriale”, “appoggio la decisione del ministero Difesa e dello Stato maggiore di introdurre la mobilitazione parziale“. Putin ha spiegato che “la leva riguarderà solo cittadini che al momento sono parte delle riserve, cioè coloro che hanno svolto il servizio militare nelle forze armate, che hanno già esperienza e formazione”, ma ha precisato che “i chiamati, prima di partire per il fronte, avranno un’ulteriore formazione e ulteriore addestramento”. “Il decreto è già stato firmato e verranno informati per iscritto Duma e Consiglio nazionale”, ha proseguito Putin, sottolineando che le “iniziative” in applicazione del decreto per la mobilitazione cominceranno “da oggi”.
Putin: “Russia appoggia referendum”
“Non possiamo né abbiamo il diritto morale di abbandonare le persone a noi vicine, non possiamo non rispondere alla loro sincera aspirazione a decidere”, “il Donbass e le amministrazioni di Zaporizhzhia e Kherson hanno deciso di indire dei referendum sul futuro del loro destino e hanno richiesto il sostegno della Russia”, “hanno il sostegno” di Mosca e “faremo di tutto per garantire uno svolgimento tranquillo dei referendum”. Lo ha detto il , Vladimir Putin, in un atteso discorso alla nazione giunto all’indomani della convocazione di referendum in quattro regioni occupate nell’est e nel sud dell’Ucraina, per la loro annessione alla Russia.
La Cina invita al dialogo
Alla richiesta di commentare le parole del presidente russo Vladimir Putin, che annunciando la mobilitazione parziale ha detto che nella crisi ucraina verranno usati tutti i mezzi necessari, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha risposto invitando a un cessate il fuoco tramite negoziati e a soluzioni che rispondano alle preoccupazioni di sicurezza di tutte le parti. Lo riporta il Global Times.
Ufficio Zelensky: “Mobilitazione grande tragedia per popolo russo”
La mobilitazione parziale dei riservisti annunciata da Vladimir Putin in Russia è una “grande tragedia” per il popolo russo. Lo afferma un portavoce del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Sergii Nikoforov, in una dichiarazione ad Associated Press. Il portavoce di Zelensky ha aggiunto che le reclute che verranno mandate al fronte in Ucraina affronteranno un destino simile alle forze russe mal preparate che sono state respinte nell’attacco a Kiev nei primi giorni dell’invasione.
Ue: “Annunci Putin segnale di disperazione”
“L’annuncio di Putin è solo un’altra prova che a lui non interessa la pace ma solo l’aggressione, nonché è un segnale di disperazione su come stia andando la sua aggressione all’Ucraina. Questo è un chiaro segnale per loro che Putin è interessato solo all’escalation e a continuare la sua distruzione che ha causato già così tante conseguenze negative in tutto il mondo, non solo per l’Ucraina in termini di così tante atrocità commesse, ma ha conseguenze negative per ogni paese nel mondo”. Lo ha detto il portavoce per gli Affari esteri della Commissione europea, Peter Stano, nel briefing quotidiano con la stampa. “Perché sta alimentando la crisi alimentare, la crisi energetica. E questo sta solo dimostrando alla comunità internazionale che vuole continuare a non contribuire alle soluzioni di questa crisi, ma vuole rendere questa crisi più profonda”, ha aggiunto, “questa aggressione ha conseguenze negative non solo per l’Ucraina, non solo per il mondo, ma anche per la stessa popolazione russa”, è “un attacco ai principi del diritto internazionale e, naturalmente, delle Nazioni Unite”.
Kadyrov: “Bene Putin su mobilitazione, aderiremo al 100%”
“Appoggio pienamente la decisione del presidente Putin sulla mobilitazione parziale dei riservisti. Noi della Repubblica cecena abbiamo partecipato attivamente a questo processo sin dal primo giorno, ma ora abbiamo anche un’istruzione arrivata dal capo dello stato e la realizzeremo al 100%”. Lo ha detto il leader ceceno Ramzan Kadyrov sui suoi canali Telegram. Lo riporta Ria Novosti.
Ong, oltre 1000 fermati nelle proteste contro la mobilitazione
Sono oltre 1169 le persone fermate in 38 città della Russia. per le proteste contro la mobilitazione parziale indetta dal presidente Vladimir Putin nell’ambito del conflitto in Ucraina. A renderlo noto l’ong russa Ovd. Fra le città coinvolte prima di tutto Mosca e San Pietroburgo dove in entrambe i fermati sarebbero oltre 100. Coinvolte anche Ekaterinenburg, Ufa, Perm, Krasnojarsk, Irkutsk, Novosibirsk, Tomsk, Samara e Belgorod.
Biden: “Da Mosca minaccia nucleare irresponsabile”
Nel suo intervento davanti all’Assemblea Generale dell’Onu, il presidente americano Joe Biden ha condannato la mobilitazione di Vladimir Putin e definito la minaccia nucleare della Russia “irresponsabile e spericolata”.