“La soluzione migliore in questa situazione è la nostra evacuazione. Ha senso continuare a portare avanti questo massacro?”. Così Sviastoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov, impegnato a difendere l’acciaieria Azovstal di Mariupol, in un’intervista all’Associated Press. Palamar ha detto di sperare che le evacuazioni dall’acciaieria continuino fino a quando tutti nello stabilimento, civili e soldati, non siano usciti. Insieme al reggimento Azov, ha spiegato Palamar, l’impianto è difeso dalla 36esima Brigata marine, da agenti di polizia, guardie di frontiera, guardia costiera e altri: “Alcuni di loro sorvegliano il territorio, alcuni impediscono tentativi di attacco, alcuni sono responsabili di un cessate il fuoco, altri aiutano a sgomberare le macerie sotto i bombardamenti”. La presenza di bambini e civili rende più difficile combattere, ma i combattenti nell’impianto continueranno fino a quando non riceveranno l’ordine di non farlo, ha detto Palamar.
Ci sono molte persone ferite nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, raggiungere alcune di loro è molto difficile. Lo ha detto Sviastoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov, impegnato a difendere l’impianto, in un’intervista all’Associated Press. “Ci sono macerie. Non abbiamo attrezzature speciali. È difficile per i soldati raccogliere lastre che pesano tonnellate solo con le braccia”, ha raccontato, e l’impianto Azovstal è disseminato di mine, razzi, proiettili di artiglieria e ordigni a grappolo inesplosi.