(LaPresse ) “Invio di armi all’Ucraina? la decisione è stata quella dell’Unione Europa assunta da 27 governi democratici all’unanimità ed è stata quella di sostenere un popolo aggredito, delle forze armate che combattono, delle forze armate che sono nel diritto con una nazione che ha aggredito.” Lo ha detto il generale Claudio Graziano, presidente del Comitato militare europeo, a margine di un incontro sulla difesa comune europea all’università Cattolica di Milano. “Inviare armi secondo me – continua il generale Graziano – è persino prudente perché significa mandare il messaggio che in caso di aggressione ci si può difendere, in caso di violenza è etico che questi soldati e questi civili abbiano la possibilità di difendersi ed è giusto. È giusto nei confronti anche di altri paesi che possono essere a rischio perché forse l’Ucraina non è l’ultimo obiettivo russo”. Secondo il generale l’avanzata dell’esercito russo non è rapida come inizialmente si poteva immaginare perché “gli ucraini hanno avuto molta più volontà e forza di combattere di operare e non hanno ceduto. Questa è la prima cosa, la seconda è che i russi non avevano le forze armate giuste, non era il momento giusto e hanno fatto una preparazione che non era corretta. Volevano risolvere in pochissimi giorni, è diventata una guerra di attrito che non hanno il potenziale economico e forse anche morale per sostenere”.