Ucraina, diplomazia europea al lavoro. Di Maio a Kiev, Scholz a Mosca

Il cancelliere tedesco Scholz dopo l'incontro con il presidente ucraino Zelensky afferma: "L'ingresso di Kiev nella Nato non è in agenda"

Si intensificano gli sforzi diplomatici per evitare l’escalation al confine tra Russia e Ucraina. Oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è a Kiev per ribadire il pieno sostegno dell’Italia alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina e, secondo quanto riferito dalla Farnesina, confermerà il supporto di Roma a ogni sforzo negoziale. “Gli obiettivi dell’Italia e di tutti i nostri partner sono quelli di ridurre la tensione ai confini tra Russia e Ucraina e di trovare una soluzione diplomatica alla crisi in atto”, ha affermato Di Maio.

Di Maio pronto a volare a Mosca per incontrare Lavrov

Il titolare della Farnesina dovrebbe poi recarsi a Mosca per vedere l’omologo Lavrov. Il capo della diplomazia russa ha affermato che l’incontro avverrà tra due giorni. Durante un colloquio con Putin, Lavrov aveva detto come la Russia non fosse pronta a impegnarsi in conversazioni infinite con Usa e Nato su questioni chiave di sicurezza che preoccupano Mosca. Ma una possibilità di accordo c’è, e il consiglio al presidente è quello di continuare i colloqui con l’Occidente sulle richieste di sicurezza. E’ stato questo il primo segnale distensivo dopo giorni di notizie allarmanti che è arrivato insieme alla notizia, riferita dal ministro della Difesa Sergei Shoigu, che parte delle esercitazioni militari russe si avviano alla conclusione. Resta comunque difficile prevedere il prosimo futuro , Washington ha comunque deciso di chiudere l’ambasciata a Kiev e di trasferire il personale diplomatico rimasto a Leopoli, vicino al confine polacco.

Il presunto attacco russo e la data del 16 febbraio

Ancora ieri secondo quanto riportato dalla Cnn il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbe stato informato che l’attacco russo sarebbe programmato per il 16 febbraio, come già affermato da funzionari occidentali nei giorni scorsi. Ma l’ipotesi ha perso di sostanza con il passare delle ore. Zelensky ieri ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz che oggi è invece a Mosca. Scholz ha rassicurato il presidente ucraino del sostegno della Germania, ha annunciato altri 150 milioni di aiuti e ha avvertito la Russia di gravi conseguenze in caso di invasione. Dall’altro lato però il leader tedesco non si è sbilanciato sul futuro del gasdotto Nord Stream 2, e ha chiarito che l’adesione di Kiev alla Nato non è attualmente all’ordine del giorno. Proprio questa possibilità ha allertato Mosca decisa a impedire che altri Paesi dell’area ex sovietica entrino a far parte dell’Alleanza Atlantica. Il premier britannico Boris Johnson, che oggi ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Usa Joe Biden, ha chiesto a Putin di fare “un passo indietro” per evitare un’invasione che sarebbe disastrosa. L’attacco avrebbe conseguenze anche su Mosca. Gli stessi Paesi del G7 hanno avvertito la Russia di essere pronti a imporre collettivamente sanzioni economiche e finanziarie che avranno conseguenze massicce e immediate sull’economia russa.

L’ambasciatore ucraino a Londra, Vadym Prystaiko, ha riferito alla Bbc che il suo paese potrebbe essere disposto a rinunciare alla sua ambizione di unirsi alla Nato per evitare la guerra con la Russia. Ma la strada da percorrere resta difficile. “Il corso per l’adesione alla Nato è sancito dalla Costituzione dell’Ucraina e anche trovare tecnicamente supporto per rimuoverlo dal documento sarà difficile”, ha spiegato a LaPresse il consigliere parlamentare ucraino Mykola Volkivskyi. Parlando dell’attuale situazione nella capitale, Volkivskyi ha riferito che c’è tensione ma non panico e che non ci sono partenze di massa dalla città, né folla alle stazioni ferroviarie o agli aeroporti. La situazione però potrebbe cambiare il 16 febbraio, ha avvertito. Al momento nessun problema si registra per coloro che intendono lasciare l’Ucraina. Fonti ben informate riferiscono che il deflusso dal paese sta procedendo in modo ordinato e che si registra ancora un’ampia disponibilità sui voli commerciali in uscita.