(LaPresse) Decine di donne sono scese per le strade di Kabul chiedendo il rilascio dei beni dell’Afghanistan congelati all’indomani della presa del potere da parte dei talebani. I manifestanti hanno marciato attraverso la capitale portando cartelli e gridando slogan mentre chiedevano aiuti per affrontare la travagliata situazione economica del paese. I finanziamenti internazionali all’Afghanistan sono stati sospesi e miliardi di dollari di beni del Paese all’estero, principalmente negli Stati Uniti, sono stati congelati dopo che i talebani hanno preso il controllo del Paese a metà agosto. La mancanza di fondi ha messo a dura prova l’economia già travagliata dell’Afghanistan, portando ad un aumento della povertà mentre le Ong avvertono di un’incombente catastrofe umanitaria. I dipendenti dello Stato, dai medici agli insegnanti e ai dipendenti pubblici amministrativi, non vengono pagati da mesi. Le banche, nel frattempo, hanno limitato la quantità di denaro che i titolari di conti possono prelevare. Ben l’80% del budget dell’Afghanistan proviene dalla comunità internazionale. Senza un maggiore accesso al denaro straniero, è probabile che l’economia afghana si contragga di circa il 30% già entro la fine dell’anno, favorendo la crisi umanitaria.
