Si sfideranno i candidati di estrema destra e sinistra per il secondo turno delle presidenziali
In Cile si andrà al ballottaggio per le elezioni presidenziali e si tratterà di una sfida inedita: ad affrontarsi saranno il candidato dell’estrema destra Jose Antonio Kast, finito in testa con il 28% circa dei voti nel primo turno tenutosi ieri (precisamente il 27,92%, con oltre il 99% delle schede scrutinate), noto per le sue dichiarazioni su Pinochet, e il candidato di sinistra Gabriel Boric, 35 anni, ex leader studentesco, che ha ottenuto quasi il 26% dei voti (precisamente il 25,8%). Il ballottaggio si terrà il 19 dicembre.
Nel discorso della vittoria domenica davanti ai suoi sostenitori, Kast ha alzato ulteriormente i toni della sua retorica di estrema destra presentando l’appuntamento del 19 dicembre come una scelta fra “comunismo e libertà” e definendo Boric un burattino del partito comunista (che è membro dell’ampia coalizione che ne sostiene la candidatura). “Non vogliamo percorrere lo stesso cammino di Venezuela e Cuba”, ha detto Kast. Boric al contrario, dal canto suo, ha accettato i risultati e invitato i suoi sostenitori a convincere gli indecisi, senza mai attaccare esplicitamente Kast per nome e presentando il secondo turno come una “speranza per sconfiggere la paura”.
Decisivo per il secondo turno potrebbe essere il candidato che è arrivato in terza posizione: si tratta di Franco Parisi, che ha condotto la sua campagna elettorale dagli Stati Uniti, senza mai mettere piede in Cile, e ha ottenuto il 12,83%. Sebastian Sichel, candidato del centro-destra, che ha ottenuto il 12,75% dei voti arrivando in quarta posizione e ha detto ai sostenutori che in nessuna circostanza voterà per il “candidato di sinistra”, riferimento a Boric. Differentemente Yasna Provoste del centro-sinistra, attestatasi all’11,62%, ha dichiarato che non potrebbe mai essere neutrale di fronte allo “spirito fascista che Kast rappresenta”.
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