"Ho detto al ministro della Bielorussia che la situazione è completamente inaccettibile", ha spiegato l'Alto rappresentate della politica estera Borrell

L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell ha annunciato nuove sanzioni contro la Bielorussia per la situazione dei migranti la confine con la Polonia: “Oggi approveremo un nuovo pacchetto di sanzioni contro le persone della Bielorussia responsabili di ciò che sta accadendo nel Paese. Allargheremo la struttura per implementare le sanzioni nei confronti di altre persone, compagnie aeree, agenzie di viaggio e chiunque sia coinvolto con questa situazione illegale ai confini”, ha detto entrando al Consiglio degli affari esteri. “Non stiamo parlando di azioni militari, non ne parleremo oggi“, ha aggiunto.

“Ho detto al ministro della Bielorussia che la situazione è completamente inaccettibile, che deve essere fornito aiuto umanitario, e vedere come possiamo risolvere il problema per fermare il flusso, i voli. E’ quasi fatta con i paesi di origine, il mio collega Schinas è a Baghdad, ma bisogna fornire aiuto umanitario a queste persone e prevenire ogni tipo di attacco ibrido”, ha aggiunto l’Alto rappresentante per la politica estera Ue. Borrell ha aggiunto che ieri ha avuto telefonate anche con i ministri della Polonia e della Lituania e con il segretario generale della Nato, con cui ha condiviso opinioni sulla situazione sul campo.

Anche il paese guidato da Alexander Lukashenko esclude azioni militari alla frontiera: “la Bielorussia non vuole un conflitto al confine, è la Polonia che ha bisogno di questo conflitto”, ha detto il presidente bielorusso secondo quanto riporta la Tass citando la Belta. Lukashenko ha parlato durante una riunione con il gruppo di lavoro sulla finalizzazione del progetto di Costituzione del Paese e ha anche affermato che le autorità bielorusse stanno facendo di tutto per impedire l’accumulo di rifugiati al confine di stato: tra le ipotesi valutte dal governo, anche il trasporto dei migranti con aerei a Monaco. 

Le nuove sanzioni contro la Bielorussia

Il Consiglio dell’Ue ha modificato oggi il proprio regime di sanzioni in considerazione della situazione alla frontiera dell’Ue con la Bielorussia, in modo da poter rispondere alla strumentalizzazione degli esseri umani operata dal regime bielorusso a fini politici.  “Il regime sanzionatorio – si legge nella nota – è stato modificato con una decisione del Consiglio e un regolamento del Consiglio, che ampliano i criteri di iscrizione su cui basare le designazioni specifiche. L’Ue potrà ora prendere di mira individui ed entità che organizzano o contribuiscono ad attività del regime di Lukashenko che facilitano l’attraversamento illegale delle frontiere esterne dell’Ue“. Una decisione che “riflette la determinazione dell’Unione europea a resistere alla strumentalizzazione dei migranti a fini politici” definendo questa pratica “disumana e illegale”. “Allo stesso tempo  continuiamo a sottolineare l’inaccettabile repressione in atto da parte del regime contro la propria popolazione a casa e noi risponderemo di conseguenza”, ha detto Josep Borrell, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

“La decisione odierna fa seguito alle conclusioni del Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre 2021, in cui i leader dell’Ue hanno dichiarato che non avrebbero accettato alcun tentativo da parte di paesi terzi di strumentalizzare i migranti a fini politici, hanno condannato tutti gli attacchi ibridi alle frontiere dell’Ue e hanno affermato che avrebbe risposto di conseguenza. Il 10 novembre l’alto rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Ue in cui condannava fermamente il regime di Lukashenko per aver messo deliberatamente in pericolo la vita e il benessere delle persone e per aver fomentato la crisi alle frontiere esterne dell’Ue, nel tentativo di distogliere l’attenzione dalla situazione in Bielorussia, dove la repressione brutale e le violazioni dei diritti umani continuano e addirittura peggiorano”, conclude la nota.

Ma Lukashenko è pronto a rispondere: il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha confermato la sua intenzione di rispondere con durezza alle nuove sanzioni dell’Ue per la crisi dei migranti, osservando che il Paese non retrocederà dalle sue decisioni.  “Ci spaventano con le sanzioni. Ok, vediamo. Pensano che scherzi, che abbia parlato e basta. Niente del genere. Ci difenderemo. Non arretreremo”, ha detto in una riunione con il gruppo di lavoro sulla finalizzazione del progetto di Costituzione del Paese.

Intanto, la Lituania chiede invece che l’aeroporto di Minsk diventi una no fly zone: “Abbiamo bisogno che l’aeroporto di Minsk diventi una no fly zone. Dobbiamo essere sicuri che nessun aereo che potenzialmente potrebbe trasportare persone con l’intenzione di migrare possano atterrare a Minsk. E’ cruciale“, ha affermato il ministro degli esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis arrivando al Consiglio degli Affari esteri a Bruxelles. “Dobbiamo però anche garantire – ha aggiunto – un passaggio sicuro alle persone che sono già in Bielorussia per poter tornare a casa”.

Mattarella: “Sconcerta quanto accade ai confini dell’Europa”

“E’ sconcertante quanto avviene ai confini dell’Unione, è sorprendete il divario tra quelli che sono i grandi principi” dei padri fondatori “e non tenere conto della fame e del freddo che patiscono ai confini dell’Unione”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’apertura dell’anno accademico dell’Università di Siena.

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