Elezioni in Marocco, osservatori APCE: “integrità” e “trasparenza” alle urne
Un 'successo' la tornata elettorale nel paese
10 Settembre 2021
Gli osservatori dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce) hanno qualificato, giovedì a Rabat, come “successo” le elezioni legislative organizzate l’8 settembre con “integrità” e “trasparenza” su tutto il territorio nazionale, in contemporanea con quelle comunali ed elezioni regionali. Incaricata di osservare le elezioni legislative, la delegazione, guidata dal deputato italiano Alberto Ribolla, si è congratulata con il popolo marocchino per queste elezioni “pacifiche” sotto la guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI, salutando la “professionalità” delle autorità che hanno organizzato queste elezioni.
Ha inoltre accolto con favore l’aumento del tasso di partecipazione che ha raggiunto oltre il 50%, ovvero sette punti in più rispetto alle elezioni legislative del 2016, sostenendo che tale dato, che riguarda solo gli elettori iscritti nelle liste elettorali, non riflette il potenziale elettorale come totale. Lo svolgimento di queste elezioni, entro i termini fissati nel bel mezzo della terza ondata della pandemia, testimonia l’impegno del Marocco a mantenere la sua apertura e il suo impegno verso i più alti standard di democrazia e stato di diritto, ha affermato la delegazione, sottolineando che gli sforzi compiuti dallo Stato per promuovere una partecipazione più ampia, inclusiva e rappresentativa “meritano di essere riconosciuti”.
La delegazione, divisa in sette squadre, ha visitato diversi seggi elettorali nelle città di Rabat, Casablanca, Fez e Marrakech dove ha seguito lo svolgimento dell’operazione elettorale. Intervenendo in una conferenza stampa dedicata alla presentazione dei risultati della missione di osservazione, Ribolla ha definito queste scadenze “successi”, nonostante un certo numero di sfide, legate da un lato all’organizzazione di un triplice scrutinio sullo stesso giorno e la modifica del sistema elettorale, e dall’altro la pandemia di Covid-19 che ha comportato molti rischi, in particolare l’astensione. “Il voto nei seggi che abbiamo osservato è stato nel complesso molto ben organizzato, i membri degli uffici sono stati in maggioranza molto collaborativi con i nostri osservatori e il processo di voto è stato trasparente”, ha aggiunto, salutando le autorità marocchine. , ed in particolare il Consiglio Nazionale dei Diritti Umani, per “il loro spirito di cooperazione”.
Rileva, tuttavia, alcuni casi di mancato rispetto delle procedure di voto, “non deliberati”, deplorando la mancata accessibilità per le persone a mobilità ridotta a un certo numero di seggi elettorali che, a suo dire, è “osservato anche in tutti i paesi europei”. Il deputato ha preso atto “con grande soddisfazione” degli sforzi compiuti dal Marocco per migliorare la partecipazione delle donne alla vita politica, accogliendo favorevolmente l’introduzione della nuova lista regionale, che apre la strada a una maggiore rappresentatività delle donne in parlamento. Deplora invece la tardiva adozione degli emendamenti alla legge elettorale, “a pochi mesi dall’avvio della campagna ufficiale”, invitando il nuovo parlamento a migliorare in questa direzione. In questo contesto, ha sottolineato la necessità di una nuova divisione dei collegi elettorali locali che rifletta meglio i cambiamenti nella distribuzione demografica nel paese, nonché lo sviluppo di un quadro giuridico appropriato per migliorare la trasparenza finanziamento della campagna.
Inoltre, il capo della delegazione ha espresso l’auspicio che i marocchini residenti all’estero esercitino il loro diritto costituzionale di voto, sostenendo che la diaspora marocchina potrebbe avere un impatto positivo sul tasso di partecipazione alle elezioni. L’APCE osserva per la terza volta le elezioni parlamentari su invito del Regno. La delegazione era composta da 11 membri dell’APCE, in rappresentanza dei cinque gruppi politici dell’Assemblea parlamentare e di 10 diversi Stati membri europei, oltre a un esperto giuridico della Commissione di Venezia. Il parlamento marocchino gode dello status di partner per la democrazia con l’APCE dal 2011.