Un sacerdote, padre Olivier Maire, è stato assassinato a Saint-Laurent-sur-Sèvre, cittadina situata a una ventina di chilometri a sud di Cholet, in Vandea, Francia. Il corpo è stato ritrovato nei locali della comunità dei frati missionari Monfortani, di cui padre Olivier era superiore.
Un uomo sulla quarantina si è quindi recato alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre per confessare l’omicidio.
Secondo la stampa francese, si tratterebbe dell’uomo di nazionalità ruandese incriminato per l’incendio alla cattedrale di Nantes il 18 luglio dello scorso anno. Incarcerato per diversi mesi, era stato rilasciato sotto controllo giudiziario lo scorso giugno in attesa del processo.
“Tutto il mio sostegno ai cattolici del nostro Paese dopo il drammatico assassinio di un sacerdote in Vandea”, ha twittato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, che si è immediatamente recato sul posto.
Tout mon soutien aux catholiques de notre pays après le dramatique assassinat d’un prêtre en Vendée. Je me rends sur place.
— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) August 9, 2021
L’omicidio ha portato a uno scontro sui social media tra il ministro Darmanin e la leader del Rassemblement National Marine Le Pen. “In Francia, quindi, si può essere clandestini, dare fuoco alla cattedrale di Nantes, non essere mai espulsi e colpire nuovamente uccidendo un prete”, ha scritto su Twitter Le Pen. “Quello che sta accadendo nel nostro Paese è di una gravità senza precedenti: è il completo fallimento dello Stato e di Darmanin”. Il ministro dell’Interno ha risposto che l’uomo non poteva essere espulso fino a quando non fosse stata revocata la sua sorveglianza“. In risposta, Marine Le Pen ha affermato che “questo clandestino poteva essere espulso dal 2019”.

