Israele, chiuse le sinagoghe: scontri tra ultraortodossi e polizia

Oltre 60 mila i malati attivi nel Paese, un terzo dei casi nella comunità ultraortodossa

(LaPresse) In Israele continuano gli scontri tra la comunità degli ebreei ultraortodossi e la polizia. Nonostante i contagi nel Paese continuino a crescere, e circa un terzo dei casi siano proprio all'interno delle comunità ortodosse, i cittadini appartenenti a queste comunità si rifiutano di rispettare il lockdown imposto dal governo. Questa situazione sta alimentando anche la rabbia del resto della popolazione. Gli scontri sono scoppiati in tutto il Paese, dove la polizia ha chiuso le sinagoghe per evitare gli assembramenti. Secondo gli ultraortodossi, le autorità stanno ingiustamente prendendo di mira la loro comunità, quando da mesi la popolazione laica sta protestando contro il Primo Ministro Netanyahu. Oltre 60 mila i malati attivi nel Paese.