Agenti sparano gas lacrimogeni contro centinaia di persone

Seconda notte di proteste a Kenosha, in Wisconsin, dopo che la polizia ha ferito a colpi d'arma da fuoco l'afroamericano Jacob Blake. La polizia ha di nuovo sparato gas lacrimogeni contro le centinaia di persone che non hanno rispettato il coprifuoco, lanciato bottiglie e fuochi d'artificio contro gli agenti dispiegati al tribunale. La città è diventata l'ultimo scenario delle proteste legate al movimento Black Lives Matter, contro il razzismo sistemico e la brutalità della polizia, dopo che sono stati diffusi online video in cui si vede la polizia sparare in pieno giorno per sette volte a Blake, mentre questi era di spalle, apparentemente piegato per entrare nell'auto dove si trovavano i suoi tre figli. Il 29enne è in ospedale in gravi condizioni; secondo l'avvocato della famiglia era intervenuto per placare una lite familiare. I dimostranti a Kenosha scandivano slogan come 'No justice, no peace' (niente giustizia, niente pace). La tensione si è alzata quando una conferenza stampa del sindaco John Antarmian, che si sarebbe dovuta svolgere in un parco, è stata spostata in un edificio pubblico. Centinaia di persone hanno tentato di entrare, forzando una porta, e la polizia ha sparato spray urticanti contro di loro. Mentre la polizia non ha fornito informazioni sulla sparatoria e sull'eventuale possesso di armi da parte di Blake, le indagini sul caso sono condotte dal dipartimento di Giustizia statale. Gli agenti sono stati sospesi, secondo la politica standard della polizia, e su di loro non sono state fornite informazioni.

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