E' la giornalista di moda Jean Carroll (oggi 75 anni) che riporta una vicenda risalente a 23/24 anni fa. I due s'incontrarono da Bergford Goodman e lui tentò di stuprarla in un camerino del reparto di biancheria intima. Molti particolari. Lui: "Nessuna prova. Mai incontrata. Tutto inventato"
Un'altra accusa di stupro per Donald Trump. Questa volta viene da una nota giornalista di moda, E. Jean Carroll (75 anni) che racconta un a vicenda di una ventina di anni fa quando incontrò l'attuale presidente in un grande magazzino di New York e lui la violentò in un camerino del reparto di biancheria intima.
La vicenda è emersa ieri sera (ora italiana) e la risposta della Casa Bianca arriva questa mattina: "Per quanto riguarda la 'storia' di E. Jean Carroll, che sostiene che una volta mi ha incontrato a Bergdorf Goodman 23 anni fa: non ho mai incontrato questa persona nella mia vita. Sta cercando di vendere un nuovo libro, agisce così solo per questo. Ma dovrebbe essere venduto nella sezione fiction".
La Carroll ha detto che l'episodio è avvenuto nel 1995 o nel 1996, quando l'inquilino della Casa Bianca era un importante immobiliarista e lei era una nota giornalista di magazine e ospite di programmi televisivi. Il resoconto, rivelato in un estratto dell'ultimo libro di Carroll e pubblicato dalla rivista di New York, fa di lei almeno la sedicesima donna che ha accusato Trump di cattiva condotta sessuale prima di diventare presidente. Carroll, 75 anni, racconta di aver incontrato il tycoon nel grande magazzino di Bergdorf Goodman, a Manhattan, mentre stavano entrambi facendo shopping. E poi va nel dettaglio dicendo che, in un incontro inizialmente amichevole, Trump le avrebbe chiesto un consiglio sull'acquisto di un pezzo di lingerie per una donna senza nome. Poi, scherzosamente, le chiese di provarlo e lei gli rispose che l'avrebbe provato se l'avesse provato anche lui. "Nel momento in cui la porta dello spogliatoio si è chiusa, mi si lancia contro, mi spinge contro il muro, picchia forte la testa contro di me e mette la sua bocca sulle mie labbra", ha messo nero su bianco Carroll.
Secondo la versione dei fatti della donna, il tycoon l'avrebbe spinta al muro per tirarle giù i collant, poi lui avrebbe abbassato la zip dei suoi pantaloni e l'avrebbe penetrata – il tutto rimanendo completamente vestito – finché lei non sarebbe riuscita finalmente a spingerlo fuori e a scappare dal camerino. La rivista ha riportato la dichiarazione di un alto funzionario della Casa Bianca, che ha definito "la storia completamente falsa e irrealistica che affiora 25 anni dopo il presunto svolgimento". L'accusa "è stata creata – ha aggiunto – semplicemente per far sembrare cattivo il presidente". Dal canto suo, Carroll non è mai andata dalla polizia perché – ha riferito – aveva paura delle ripercussioni. L'editorialista ha, infine, scritto che non si è fatta avanti prima, perché temeva di "ricevere minacce di morte, essere cacciata da casa mia, licenziata e trascinata nel fango"
Ed ecco le dichiarazioni di Trump su Ttwitter: "Vergogna a coloro che inventano false storie di aggressione per cercare di farsi pubblicità per se stessi, o vendere un libro, o portare avanti un'agenda politica, come Julie Swetnick che ha falsamente accusato Brett Kavanaugh. È altrettanto brutto per le persone crederci, in particolare quando non ci sono prove. Peggio ancora per una pubblicazione morente per cercare di proporsi pubblicando notizie false – è un'epidemia", aggiunge il presidente Usa. "Signorina Carroll e New York Magazine: nessuna foto? Nessuna sorveglianza? Nessun video? Nessun rapporto? Nessun addetto alle vendite in giro? Vorrei ringraziare Bergdorf Goodman per aver confermato di non avere filmati di alcun incidente del genere, perché non è mai successo", sottolinea Trump.
"Le false accuse sono gravi. Tutti dovrebbero condannare le false accuse e questi tipi di attacchi nei termini più forti possibili. Se qualcuno ha informazioni che il Partito Democratico sta lavorando con la signora Carroll o il New York Magazine, vi preghiamo di informarci al più presto possibile. Il mondo dovrebbe sapere – conclude Trump – cosa sta veramente succedendo. È una disgrazia e la gente dovrebbe pagare caro per tali false accuse".
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