Midterm, fra politica e pregiudizi: la lotta di Ammar Campa-Najjar per il Congresso

Figlio di padre palestinese musulmano e madre messicana, cercherà di vincere il seggio della 50esima circoscrizione, estremamente conservatrice, della California

Tutto sembra sorridere ad Ammar Campa-Najjar per le elezioni di Midterm del 6 novembre: il suo principale avversario con il quale si contende un seggio della California in Congresso, il repubblicano Duncan Hunter, è travolto dagli scandali per accuse di appropriazione indebita di fondi, le donazioni fluiscono nelle sue casse della campagna elettorale e un famoso brand di gelati, Ben & Jerry's, ha chiamato un gusto con il suo nome. Ma in questa 50esima circoscrizione della California estremamente conservatrice, il candidato al Congresso ha due principali elementi a suo sfavore: in primo luogo è democratico; in secondo luogo è figlio di padre palestinese musulmano e madre messicana.

"Se solo la campagna riguardasse solo temi politici", sospirava recentemente il giovanissimo candidato Dem 29enne in un comizio vicino San Diego. Ha provato a prendere il toro per le corna, affrontando subito la questione del coinvolgimento di suo nonno nella presa di ostaggi alle Olimpiadi di Monaco del 1972, in cui il gruppo terroristico palestinese 'Settembre nero' uccise 11 atleti israeliani e un poliziotto tedesco. "La gente prova a etichettarmi con una serie di cose, bisogna calmarsi", dice davanti a una platea perlopiù di gente di mezza età o anziana. Sottolinea di non avere mai visto il padre dall'età di sei anni e che è stato cresciuto dalla madre, americana di origine messicana, dalla quale ha preso per scelta la religione cristiana. Senza dimenticare il fatto che gli è stato dato un via libera di sicurezza dall'Fbi.

Soltanto dopo tutta questa serie di puntualizzazioni Ammar Campa-Najjar può arrivare all'essenziale, cioè le sue idee su immigrazione, sistema sanitario, controllo delle armi da fuoco e imposte. Le sue possibilità di farcela in un feudo repubblicano sembravano ristrette, se non nulle, fino a che il deputato uscente e avversario Gop Duncan Hunter ad agosto è stato accusato formalmente, insieme alla moglie, di un imbarazzante affare di appropriazione indebita di fondi elettorali: 250mila dollari che sarebbero stati usati per spese pazze, dalla mensa per i bambini ai viaggi in aereo per il coniglio di famiglia.

Improvvisamente il giovane candidato, che ha occupato diversi posti nell'amministrazione Obama ma mai passando per le urne, si è ritrovato spinto in prima linea dalle truppe democratiche ben lanciate alla conquista del Congresso.

'Ammar-etto American Dream' si chiama il gusto di gelato che la marca Ben & Jerry's ha dedicato al candidato democratico per sostenerlo. Secondo gli ultimi sondaggi, Duncan Hunter vincerebbe, ma con un margine ristretto.

Preoccupato di far dimenticare agli elettori i suoi guai con la giustizia, Hunder si è lanciato in una campagna aggressiva, approfittando delle origini palestinesi di Campa-Najjar, per insinuare che non sia altro che un "islamista" legato al terrorismo che prova a infiltrarsi nel Congresso Usa. Accuse infondate alle quali il candidato Dem alla Camera dei rappresentanti ha replicato che il suo avversario è "uno che la legge la viola piuttosto che uno che la scrive" e ha sottolineato che è nato 16 anni dopo che suo nonno, considerato una delle menti del massacro di Monaco, fu ucciso dalle forze israeliane in rappresaglia. "Hunter prova a presentare questo voto come una scelta fra un parlamentare incriminato e una minaccia per la sicurezza", dice Campa-Najjar ad AFP. "Ma lui – denuncia – si trova a essere entrambe le cose al tempo stesso".