Mohmen al-Hams è la terza vittima degli scontri di venerdì

Nuova vittima al confine fra Israele e Gaza. Un ragazzo palestinese di 17 anni è morto per le ferite riportate venerdì, quando era stato raggiunto al petto dagli spari esplosi dall'esercito israeliano contro chi protestava vicino alla barriera di separazione, nei pressi di Rafah. Mohmen al-Hams, questo il nome del 17enne, è la terza vittima degli scontri di venerdì: erano già morti un palestinese di 12 anni, sempre vicino Rafah; e un uomo di 43 anni, identificato come Ghazi Abu Mustafa, che secondo il ministero della Sanità di Gaza è stato raggiunto da uno sparo di soldati israeliani alla testa, mentre si trovava nella città meridionale di Khan Yunis.

Israele non ha commentato direttamente la notizia dei tre morti palestinesi, limitandosi a dare la sua versione delle proteste: circa 7mila palestinesi "rivoltosi" hanno lanciato sassi e hanno fatto rotolare pneumatici in fiamme contro i soldati e contro la barriera di separazione in diversi punti del confine. "I soldati rispondono con mezzi anti-sommossa e sparando in virtù delle regole", ha fatto sapere l'esercito venerdì sera, in una comunicazione in inglese.

Le violenze dell'esercito israeliano contro i dimostranti palestinesi si sono acuite dal 30 marzo, quando cominciarono le proteste nell'ambito della cosiddetta 'Grande marcia del ritorno', per chiedere il 'diritto al ritorno' per i rifugiati palestinesi e denunciare il blocco imposto da Israele a Gaza. Da allora sono almeno 157 i palestinesi uccisi.

Israele e Hamas, che guida la Striscia di Gaza, dal 2008 hanno combattuto tre guerre. E Hamas ha promesso vendetta dopo che raid aerei e colpi d'artiglieria israliani hanno ucciso diversi suoi membri nella Striscia nelle ultime settimane. Una settimana fa, il 20 luglio, un uomo armato palestinese ha ucciso un soldato israeliano al confine, avviando in risposta un'ondata di bombardamenti da parte di Israele che hanno fatto aumentare i timori di un nuovo conflitto. La situazione sembrava essersi calmata prima di mercoledì, quando Israele ha annunciato che il suo esercito era stato nuovamente raggiunto dal fuoco, con il ferimento di un soldato. A quel punto lo Stato ebraico ha lanciato colpi di artiglieria, che hanno ucciso tre palestinesi in una base militare di Hamas a est di Gaza City. In risposta, il braccio militare di Hamas ha avvertito che "il nemico dovrebbe pagare a caro prezzo di sangue i crimini che commette quotidianamente contro i diritti del nostro popolo e dei nostri combattenti".

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