Tocca al Papa provare a mettere pace tra Italia e Francia dopo le tensioni degli ultimi tempi

L'Europa annaspa nel Mediterraneo e, ancora, tocca al Vaticano provare a stemperare le tensioni tra governi, tra 'cugini', questa volta. La visita del presidente francese Emmanuel Macron a Roma ha una ragione diplomatica ufficiale (prendere possesso del titolo di protodiacono d'onore del capitolo lateranense), ma non c'è dubbio che il significato politico del viaggio è differente.

Nel faccia a faccia tra Papa Francesco e il presidente francese l'argomento principe sarà la gestione dei migranti. Tra le Mura Leonine non è passato inosservato il caso Aquarius, sul quale si è quasi consumata la rottura dei rapporti diplomatici tra palazzo Chigi e l'Eliseo, e in queste ore, con Lifeline, il fardello si appesantisce di un nuovo carico di polemiche, insulti e tensioni.

In queste settimane, il Pontefice ha richiamato più volte, e con forza, tutti i Paesi europei ad assumersi le proprie responsabilità, a non lasciare da soli gli Stati che geograficamente sono approdo più naturale per chi arriva dal mare. L'incontro, perdipiù, si inserisce tra il pre-vertice a Bruxelles del 24 giugno e il Consiglio europeo della fine di questa settimana: entrambi dovranno fornire risposte concrete alla gestione dei flussi.

Alle 9, prima di incontrare il Papa, Macron vedrà a Palazzo Farnese (una delle sedi dell'ambasciata di Francia) una delegazione della Comunità di Sant'Egidio guidata da Andrea Riccardi, il fondatore, e Marco Impagliazzo, il presidente. La comunità di cattolici laici, da sempre è impegnata a favore dei rifugiati e con la Cei organizza in Italia i corridoi umanitari. Un nuovo consistente gruppo di profughi, 139, arriverà mercoledì 27 giugno all'alba all'aeroporto di Fiumicino. L'accordo è stato firmato con il governo precedente, ma venerdì scorso al Viminale la Caritas italiana e rappresentanti del ministero dell'Interno hanno messo a punto le procedure di arrivo, ricevendo di fatto il nullaosta dal ministero guidato da Salvini. Da qualche settimana i rifugiati si trovano nella capitale dell'Etiopia, Addis Abeba, per sbrigare tutte le formalità necessarie per ottenere il visto dall'ambasciata italiana. Impronte digitali, registrazioni, controlli. La Caritas italiana da mesi è al lavoro nei campi profughi in Etiopia per selezionare i casi vulnerabili.

Nel pomeriggio l'agnostico Macron riceverà nella Basilica di San Giovanni in Laterano il titolo di protodiacono d'onore del capitolo lateranense, tradizione che risale al XV secolo quando lo Stato e la chiesa francese erano una cosa sola. Molti, prima di lui, lo hanno declinato, compresi i socialisti Francois Mitterrand e Francois Hollande, per evitare che fosse loro associata qualunque forma religiosa. La Francia è strettamente laica per legge dal 1905, una delle regole più discusse Oltralpe, invocata in modo controverso nel 2004 per vietare simboli religiosi (incluso il velo islamico) dalle scuole. La decisione di Macron di accettare il titolo onorario del canone ha sollevato un polverone di polemiche, soprattutto dopo l'ammissione di voler in qualche modo ristabilire un legame tra Chiesa e Stato.

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