Brasile, l’ex presidente Lula rischia il carcere

Il Tribunale Supremo Federale del Brasile ha respinto la richiesta di "habeas corpus" presentata dall'ex presidente Lula Da Silva, che potrà quindi essere incarcerato per scontare la pena a 12 anni che gli è stata inflitta per corruzione passiva e riciclaggio di denaro. La decisione è stata presa con una maggioranza risicata degli undici consiglieri: sei voti contro cinque. Cade così il mito del politico, leader del Partito dei lavoratori, che si era battuto per milioni di poveri e diseredati. Lula, dato in testa per le prossime elezioni di ottobre, non andrà subito in carcere; potrebbe accadere entro il 10 aprile.