Ora la palla passa al giudice istruttore: sarà lui a decidere se i cinque dovranno tornare in carcere
L'ex presidente della Generaltat catalana Carles Puigdemont e i quattro ex ministri del governo catalano deposto "si sono presentati in un commissariato della Polizia federale belga" e "sono stati presi in custodia" ma "il giudice si è rifiutato di eseguire il mandato di arresto europeo" e i cinque sono stati "rilasciati con la condizionale su cauzione". Ad annunciarlo Gilles Dejemeppe portavoce della Procura di Bruxelles durante una conferenza stampa. Ora la decisione passa al giudice istruttore, che entro 24 ore dovrà pronunciarsi e decretare se i cinque dovranno tornare in carcere.
Intanto centinaia di persone si sono radunate nella piazza dell'Università di Barcellona per chiedere la liberazione degli otto ex deputati e dei leader dell'Assemblea nazionale catalana (Anc) e Omnium Cultural, in carcere. 'Libertà per i prigionieri politici', 'Siamo una repubblica', recitano i manifesti di colore giallo che sono stati affissi alle fermate degli autobus, della metro, sulle facciate degli edifici che danno sulla piazza.
La manifestazione di oggi, come ha ricordato il vicepresidente dell'Anc Agustí Alcoberro, dà il via alla cosiddetta 'settimana della libertà', che culminerà con la grande marcia dell'11 novembre.
Nel frattempo il Consiglio nazionale del PdeCat (il partito democratico europea catalano) ha approvato che sia Puigdemont a guidare un'eventuale lista unitaria delle formazioni indipendentiste in vista delle elezioni del 21 dicembre, e che questa deve comprendere "tutte i prigionieri politici". Nel suo intervento, la coordinatrice generale, Marta Pascal, ha avvertito che "la Spagna esercita sulla Catalogna il diritto di conquista e, dal momento che vuole continuare a praticarlo, questo richiede il meglio di noi e una grande generosità interna ed esterna".
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