Lo scandalo sui presunti abusi sessuali in politica si allarga a macchia d'olio
Il deputato conservatore britannico, Charlie Elphicke, 46 anni, è stato sospeso dopo le "gravi accuse" a suo carico "che sono state sottoposte alla polizia". Lo ha confermato il partito Tory, mentre si allarga a macchia d'olio lo scandalo su presunti abusi sessuali che ha coinvolto deputati di tutti i partiti nel Regno Unito e che ha portato alle dimissioni del ministro della Difesa, Michael Fallon.
Elphicke, membro della commissione Tesoro dei Comuni che rappresenta dal 2010 la circoscrizione di Dover e Deal (nel sud dell'Inghilterra), assicura di non essere al corrente delle accuse, nega qualsiasi comportamento scorretto e lamenta che la stampa è stata informata prima di lui della sua sospensione.
Giovedì il deputato laburista Kelvin Hopkins, sospeso per presunti abusi sessuali su una giovane militante, ha negato "in modo assoluto e categorico" ogni accusa, mentre il collega Clive Lewis ha dovuto difendersi dalle medesime accuse.
Per il numero sempre crescente di rivelazioni e accuse contro persone di potere, i partiti politici britannici hanno annunciato questa settimana che introduranno un codice di condotta interno più restrittivo e avvieranno procedimenti di indagini più rigorosi. La premier Tory, Theresa May, si riunirà lunedì con i leader dell'opposizione, il laburista Jeremy Corbyn e il liberaldemocratico Vince Cable, per studiare misure al riguardo da far approvare in Parlamento.
E lo scandalo globale sulle molestie sessuali arriva anche in Francia. Secondo quanto riporta Le Monde in una lunga inchiesta alcune donne si sono dette vittime di aggressioni da parte di membri del Front National, ma la direzione del partito francese di estrema destra è rimasta sorda di fronte a questa vicenda.
Il quotidiano francese riporta una vicenda datata 29 luglio 2016, quando venne trovata una pallottola 9mm nel cestino di un ufficio del partito, nella sede del Consiglio regionale dell'Ile de France. Tre giorni prima il sacerdote Jacques Hamel era stato ucciso in un attacco jihadista e il ritrovamento della pallottola allarmò polizia e anche lo stesso ministero dell'Interno.
Si scoprì, però, che a gettare la pallottola era stata una storica collaboratrice del Fn al suo ultimo giorno di lavoro. La donna, che ha chiesto l'anonimato, ha raccontato a Le Monde che era stato Axel Loustau, consigliere regionale del partito e vicino alla leader Marine Le Pen, ad averle depositato davanti la pallottola come minaccia, dopo mesi di scontri, pressioni e altre minacce. Da mesi la donna nascondeva la pallottola nel cassetto del suo ufficio senza saperne cosa fare. Loustau ha smentito mentre Wallerand de Saint-Just, presidente del partito in Parlamento, ha ammesso di ricordarsi di quel giorno, dell'intervento di polizia, ma di non essere a conoscenza della fine della storia.
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