Sale la tensione dopo che un missile nordcoreano ha sorvolato il Giappone

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha parlato con il premier giapponese, Shinzo Abe, del lancio di un missile nordcoreano che ha sorvolato il Giappone. Lo ha fatto sapere la Casa Bianca, in una nota. "I due leader hanno concordato che Pyongyang rappresenta una minaccia diretta, grave e crescente, per Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, così come di altri Paesi", afferma la nota.

Ieri il missile lanciato dalla Corea del Nord è caduto nelle acque del Pacifico. Tokyo ha parlato di un gesto "di gravità senza precedenti". Una prova di forza di Pyongyang, mentre nella regione sono in corso le esercitazioni militari congiunte tra Usa e Corea del Sud. È la prima volta che un missile nordcoreano passa sul Giappone in otto anni, se non si considerano i passaggi sulle piccole isole del sudest dell'arcipelago, dopo che nel 1998 e 2009 Pyongyang lanciò sul territorio presunti razzi spaziali con tecnologia di missili balistici. Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu, che a luglio dopo il lancio di un missile intercontinentale aveva approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro il regime di Kim Jong Un.

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Trump e Abe, inoltre "si sono impegnati ad accrescere la pressione sulla Corea del Nord e a fare tutto il possibile per convincere la comunità internazionale a fare lo stesso". Il presidente Usa ha sottolineato che "tutte le opzioni sono sul tavolo".  "Azioni di minaccia e destabilizzanti aumentano solo l'isolamento del regime nordcoreano". 

L'ambasciatore della Corea del Nord all'Onu, Han Tae Song, alla Conferenza sul disarmo a Ginevra,  ha detto che gli Stati Uniti stanno portando la penisola coreana "verso un estremo livello di esplosione".

L'Unione europea condanna il lancio di un missile da parte della Corea del Nord, dicendosi "pronta a sostenere" il dialogo ma annunciando che valuterà una "risposta adeguata in stretta consultazione con i partner chiave e in linea con le decisioni del Consiglio di sicurezza Onu". Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichiarato: "Ci atteniamo alle risoluzioni delle Nazioni unite e insistiamo sul fatto che i nordcoreani debbano rispettarle".

 

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