Ma Macron ribadisce: "Distinguere profughi da migranti economici"
Grandi complimenti all'Italia per quanto ha fatto per fronteggiare il fenomeno migratorio verso l'Europa, impegno a combatterne insieme le cause, qualche ammissione di colpa (Macron), ma anche (sempre Macron) la conferma che la Francia non accoglierà "migranti economici". E' il succo (finora) dell'incontro trilaterale Italia-Francia-Germania iniziato a Trieste nell'ambito del vertice europeo sui Balcani. Sul tavolo di Merkel, Gentiloni e Macron, soprattutto il delicatissimo tema dell'immigrazione.
Macron ammette che "la Francia non ha sempre fatto la sua parte per quello che riguarda i rifugiati, ma stiamo accelerando i processsi". Macron ha espresso solidarietà all'Italia che si è trovata quasi da sola davanti al popolo dei migranti ma ha anche ribadito che la Francia continuerà a fare distinzione tra migranti economici e rifugiati: "Chi arriva da lontano, dalla Siria, dall'Eritrea e da altri Paesi dove si combatte per la libertà, deve esser accolto in Europa e soprattutto in Francia, ci assumeremo la nostra responsabilità", Poi ha denunciato una certa confusione sulla questione: "Nei dibattiti pubblici odierni confondiamo i temi, confondiamo i profughi politici con i migranti economici, che non hanno nulla che vedere gli uni con gli altri. Uomini e donne che rischiano la vita nei loro Paesi e che chiedono asilo, questo è un dovere di umanità. Ma i nostri Paesi non possono accogliere uomini e donne che per motivi economici cercano di venire a vivere nei nostri Paesi. Queste due realtà sono profondamente diverse",
Angela Merkel è stata anche più aperta nei confronti dell'impegno italiano: "L'Italia ha fatto cose eccezionali per quanto riguarda i migranti", siamo "solidali" e siamo "d'accordo che dobbiamo combattere le cause dell'immigrazione. Qui c'è veramente una grande unione tra noi, c'è l'idea di un'Europa che affronti assieme le sfide, è questo lo spirito". La cancelliera ha sottolineato che "tutti e tre siamo convinti che bisogna affrontare questa lotta all'immigrazione illegale – così la devo chiamare – vogliamo tutti stabilizzare la situazione in Libia e parlare anche con gli altri Paesi di provenienza dei migranti".
Paolo Gentiloni ha insistito sul tema della "solidarietà europea" (che è certamente mancata in questi anni) e ha ribadito che l'Italia "ha fatto e continuerà a fare la sua parte sul tema del soccorso e dell'accoglienza, ma si batte perché la politica migratoria non sia affidata solo ad alcuni Paesi ma sia condivisa da tutta l'Ue con interventi in Africa, cooperazione nel Mediterraneo e in Libia".
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