Il presidente Usa si rivolge poi a Seul: "Dovete pagare il sistema anti-missile, costa un miliardo di dollari"

"C'è la possibilità che possiamo finire per avere un grande conflitto con la Corea del Nord. Assolutamente". Lo ha detto il presidente americano Donald Trump a Reuters in un'intervista nello Studio ovale alla vigilia dei suoi primi cento giorni in carica, che cadono domani. "Ci piacerebbe risolvere le cose diplomaticamente, ma è molto difficile", ha sottolineato Trump, facendo riferimento al programma nucleare e missilistico di Pyongyang. Trump ha poi lodato il presidente cinese Xi Jinping per il supporto nel cercare di frenare la Corea del Nord.

A proposito del leader nordcoreano Kim Jong-Un, Trump ha detto che "ha 27 anni, suo padre è morto e ha assunto il potere, quindi si dica quello che si vuole ma non è facile, soprattutto a quell'età. Non gli sto dando credito, sto solo dicendo che è una cosa molto difficile. Quanto al fatto se sia o meno razionale, non ho opinioni su questo, spero che sia razionale".

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SEUL E IL SITEMA ANTI-MISSILE. L'accordo commerciale tra Usa e Corea del Sud, noto come Korus, "è inaccettabile, è un accordo orribile fatto da Hillary" Clinton, che allora era segretaria di Stato. "Dobbiamo rinegoziare l'accordo o terminarlo", ha rimarcato Trump, E ciò dovrà avvenire "presto", non appena sarà rinegoziato il Nafta, con il Canada e il Messico. Korus è stato inizialmente steso dall'amministrazione repubblicana del presidente George W. Bush nel 2007, ma quella versione è stata rinegoziata dall'amministrazione democratica del presidente Barack Obama tre anni dopo. Trump ha poi toccato la questione del sistema anti-missile Thaad (High Altitude Area Defence), che viene impiegato da Seul per difendersi da un possibile attacco missilistico proveniente dalla Corea del Nord: "Ho informato la Corea del Sud che sarebbe opportuno che lo paghino. È un sistema da un miliardo di dollari". Richiesta però rispedita al mittente: il ministro della Difesa della Corea del Sud ha dichiarato che non vi è alcuna modifica all'accordo esistente, Seul fornisce i siti per il dispiegamento mentre Washington affronta i costi di installazione e di funzionamento del sistema.

CINA E TAIWAN. Il presidente Usa è pronto inoltre a rinunciare a un'altra telefonata con la presidente di Taiwan, dopo quelle di congratulazioni per l'elezione del tycoon, per non incrinare i rapporti col presidente cinese Xi Jinping, data l'affinità con lui e l'aiuto di Pechino sul fronte Corea del Nord, da un lato, e la contrarietà cinese a un'indipendenza di Taiwan dalla Cina, dall'altra. "Ho stabilito un ottimo rapporto personale con il presidente Xi. Sento davvero che sta facendo tutto quello che è in suo potere per aiutarci con una grande situazione", ha sottolineato in riferimento alla questione Pyongyang, "non voglio creargli difficoltà".

A Taipei, la presidente Tsai Ing-wen ha detto a Reuters che Taiwan potrebbe aver bisogno di acquistare caccia F-35. "Abbiamo l'opportunità di comunicare più direttamente con il governo degli Stati Uniti", ha detto Tsai, "non escludiamo l'eventualità di chiamare il presidente Trump, ma dipende dalle esigenze della situazione e dalle considerazioni del governo americano sui rapporti nella regione". di fronte alla possibilità che Taiwan voglia comprare F-35, trump ha replicato: "Ci devo pensare". Un funzionario, che ha parlato a condizione dell'anonimato, ha detto però che al momento l'amministrazione non sta pensando di vendere F-35 a Taiwan.

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