Marine Le Pen è la presidente del Front National, il partito di ultradestra euroscettico e anti-immigrati che fino al gennaio 2011 è stato guidato da suo padre, Jean-Marie Le Pen. Nel 2012 si è candidata alle presidenziali e al primo turno è arrivata terza con il 18%, non accedendo così al ballottaggio vinto poi dal socialista François Hollande. Il suo partito ha registrato un boom di consensi nel 2014 alle elezioni europee, ha incassato un altro successo nelle regionali del 2015, mentre sembra essere sostenuto dall'ondata populista globale concretizzatasi nell'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e nella decisione dei britannici di uscire dall'Unione europea.
Nata nel 1968 a Neuilly-Sur-Seine, vicino Parigi, per gran parte della sua vita Marine Le Pen ha vissuto la politica all'ombra del padre. A otto anni è uscita indenne da un attacco con una bomba contro la casa di famiglia, diretto al padre. Lui aveva fondato, nel 1972, il Front National di cui lei ha poi preso le redini. Sin da bambina è stata immersa nel mondo della politica, seguendo il genitore nei comizi ed entrando nel partito a 17 anni. Ha studiato legge all'università e nel 1998 è stata eletta per la prima volta come consigliera regionale nel Nord-Pas-de-Calais. Le Pen, 48 anni, ha due fratelli maggiori, è sposata due volte e dal primo matrimonio ha tre figli, nati alla fine degli anni '90. Divorziata entrambe le volte, ora il suo compagno è Louis Aliot, vicepresidente del FN ed ex segretario del partito.
Nel corso del tempo ha assunto sempre più forza nel movimento 'di famiglia' e la compresenza con il padre ha portato a un conflitto sempre più forte. Marine si è infatti apertamente scontrata con lui, intenzionata ad ammorbidire l'immagine di un partito razzista e antisemita, dandogli un volto più affabile, fino a quando nel 2011 è succeduta a Jean-Marie e ha rimodellato il movimento. La tensione è esplosa poi senza scampo nel 2015: il padre ha affermato che le camere a gas del nazismo non furono altro che un dettaglio nella storia, e questo ha portato (assieme all'indignazione pubblica) alla sua espulsione dal partito da lui stesso creato.
Ma anche Marine si è fatta notare molte volte per le sue posizioni estreme. Tra esse nel 2010, prima di essere eletta presidente del partito, quando paragonò i musulmani in preghiera nelle strade all'occupazione tedesca. Ora ha ammorbidito i toni, e il FN ha anche tentato di costruire relazioni migliori con la comunità ebraica. Nei tempi recenti, il suo movimento è stato assimilato al rafforzamento delle forze populiste. In questo contesto, mentre molte voci politiche in Europa guardavano con timore all'elezione di Trump negli Usa, Marine Le Pen l'ha salutata con entusiasmo.
"Congratulazioni" a Trump e "al popolo americano, libero!", ha scritto su Twitter il giorno successivo al voto americano, il 9 novembre scorso, aggiungendo poi che il risultato era "una buona notizia per la Francia". Tre mesi dopo ha aggiunto che la sua vittoria non era "la fine del mondo, ma la fine di un mondo: il mondo Ue è ultra-liberalismo, globalizzazione selvaggia, creati artificialmente in modo trasversale fra le nazioni", ha detto a Bbc.
Un altro tassello di politica estera da cui Le Pen si è sentita rafforzata è stata la decisione dei britannici di far uscire il loro Paese dall'Ue (Le Pen è eurodeputata dal 2004). Per Le Pen, l'esito del referendum nel Regno Unito ha creato il giusto esempio: "La gente ha scelto il controllo dei confini, la reindustrializzazione, il patriottismo economico, il protezionismo intelligente", ha detto a Bbc. Le Pen vuole infatti l'uscita della Francia dall'eurozona, la reintroduzione dei controlli ai confini, in nome del ripristino della "sovranità", e per questo vuole anche nel suo Paese un referendum sull'adesione. "L'Ue è un fallimento", ha dichiarato a un comizio. In parallelo, restano dure le sue posizioni contrarie a immigrazione e islam, sebbene i toni siano meno incendiari di quelli del padre.
Le Pen ha avuto anche guai con la giustizia. Nell'ultimo caso, a inizio marzo l'Europarlamento le ha revocato l'immunità, per l'accusa di aver pubblicato su Twitter immagini di violenze brutali dello Stato islamico nel 2015. Era stata la procura francese a chiedere la revoca, per questa vicenda. Intanto, in Francia è coinvolta in un'inchiesta per assistenti parlamentari che sarebbero stati pagati con denaro europeo mentre avrebbero in realtà lavorato per il partito. Su questo caso, Le Pen ha rifiutato di presentarsi davanti ai magistrati, che l'avevano convocata, motivando la sua decisione con la sua immunità parlamentare.

