Delegazione italiana respinta al centro di detenzione. Alfano: Si farà tutto il possibile per il suo rapido rilascio

"Chiediamo al ministro Alfano ed ai parlamentari di fare tutti il possibile per riportare Gabriele a casa dalla sua famiglia. Noi contiamo su di voi in qualità di nostri rappresentanti perché questa brutta vicenda possa risolversi". E' un passaggio della lettera dei genitori di Gabriele Del Grande, il giornalista dal 9 aprile in stato di fermo in Turchia, letta dall'attore Valerio Mastrandrea, amico di Del Grande, in una conferenza stampa in Senato. L'autore del film 'Io sto con la sposa' è da ieri sera in sciopero della fame e ha invitato tutti a mobilitarsi affinché vengano rispettati i suoi diritti. 

Nella sua telefonata di ieri ai familiari ha parlato di "isolamento, ha detto che gli hanno sequestrato il telefono e tutti i suoi averi, che viene tenuto da solo e non ha contatti con l'esterno. Nessuno lo ha informato che le autorità consolari hanno tentato di vederlo e mettersi in contatto con lui, e viene interrogato ogni giorno sul suo lavoro. Lui risponde che non dirà nulla sino a quando non avrà un rappresentante legale. Questa è la sua richiesta". Lo ha raccontato a RaiNews24 la moglie del documentarista, Alexandra D'Onofrio. E ha aggiunto: "Ci auguriamo che l'espulsione avvenga il prima possibile". 

Il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, ha detto nel corso di una conferenza stampa in Senato di aver incontrato ieri l'ambasciatore turco in Italia per parlare della vicenda. "E' emerso che il suo fermo fosse legato a profili di sicurezza nazionale e questo è motivo di inquietudine – spiega Manconi – le procedure potrebbero non essere brevi quindi un quadro che sembrava tendente ad una soluzione positiva si è improvvisamente aggravato ed è per questo che riteniamo indispensabile la mobilitazione del governo".

Oggi una delegazione del consolato italiano a Smirne, in Turchia, è andata al centro di detenzione amministrativa di Mugla ma la visita non sarebbe avvenuta. Lo racconta Manconi: "Ho ricevuto ora una telefonata dalla Turchia che mi comunica come il vice console italiano e l'avvocato turco di Gabriele Del Grande recatisi a Mugla dove è detenuto non hanno potuto accedere al luogo dove si trova ed hanno ricevuto il rifiuto di incontrarlo".  

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 "E' un momento durissimo" mi ha detto con comprensibile preoccupazione questa mattina al telefono dalla Grecia Alexandra D'Onofrio, compagna del giornalista, scrittore e regista Gabriele Del Grande, in stato di fermo in Turchia dallo scorso 9 aprile. "Non ha commesso alcun reato – ha aggiunto Alexandra – e non aveva intenzione di passare il confine con la Siria. E' solo andato lì, zaino in spalla, come fa sempre, per parlare direttamente con i profughi". Conosco bene l'impegno, lo slancio e la serietà di Gabriele Del Grande perché quando ero portavoce dell'Unhcr abbiamo avuto occasioni di collaborazione. Con il suo osservatorio sulle vittime delle migrazioni 'Fortress Europe' per anni ha tenuto alta l'attenzione sui flussi migratori e sui morti nel Mediterraneo. Gabriele ha detto alla sua compagna di avere cominciato lo sciopero della fame e ha lanciato un appello pubblico alla mobilitazione perché vengano rispettati i suoi diritti. Mi unisco a quanti, a partire dal governo, stanno sollecitando il suo rilascio immediato e chiedono che, nel frattempo, gli venga data la possibilità di avere assistenza medica e legale." Lo riporta la presidente della Camera, Laura Boldrini, su Facebook.

"Quando Gabriele è stato fermato ci siamo sentiti fra persone che lo conoscono e lo hanno incontrato professionalmente ed umananamente. Ieri è arrivato un segnale preoccupante ovvero Gabriele che ha dichiarato di iniziare lo sciopero della fame in attesa di avere notizie sulle sua condizione legale visto che non ha avuto la possibilità di incontrare un avvocato". Lo dichiara il regista Andrea Segre, amico del giornalista Del Grande detenuto in Turchia. "Oggi porteremo questo appello al presidente del Senato, Pietro Grasso, perché crediamo che sia essenziale che la nostra preoccupazione diventi la preoccupazione di tutto il Paese – aggiunge – mi auguro un'azione istituzionale rapida e rilevante".

Nel pomeriggio l'intervento del ministro degli esteri Alfano: "Ho appena finito di parlare al telefono con il collega turco a cui ho ribadito la nostra ferma richiesta di un immediato rilascio di Gabriele Del Grande. Ho ricevuto il massimo impegno riguardo all'attenzione al caso e l'assicurazione che le loro procedure legislative vengano concluse al più presto. Ho chiesto che tutto venga concluso nei termini più veloci possibile nel comune interesse della relazione italo-turca, ho chiesto che venga assicurata tutta l'assistenza consolare e legale, e abbiamo ricevuto assicurazioni in tal senso. Mi è stato assicurato che tutto quanto è nelle possibilità per rendere rapide le procedure sarà fatto. Il caso è seguito con la massima attenzione possibile".

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