Il vice presidente Usa in visita nella zona demilitarizzata tra le due Coree: "Tutte le opzioni sono sul tavolo"

Il vice presidente degli Stati Uniti, Mike Pence, ha visitato la zona demilitarizzata (DMZ) che separa le due Coree in un momento di massima tensione con il Nord a causa dei suoi test militari ripetuti. A pochi metri dal confine con la Corea del Nord, Pence ha nuovamente sottolineato l'importanza dell'alleanza tra Washington e Seul e la "determinazione del popolo e del presidente americano" a risolvere la situazione "con mezzi pacifici, attraverso negoziati". Ma il numero due del governo Trump ha anche rimarcato che la "la pazienza strategica" degli Stati Uniti è esaurita e che "tutte le opzioni sono sul tavolo" per raggiungere la denuclearizzazione della penisola coreana, ventilando nuovamente che la via militare è una possibilità se Pyongyang tira troppo la corda.

Pence si è poi spostato a Seul, a circa 50 chilometri a sud del DMZ, una striscia di quattro chilometri di larghezza che corre lungo il confine tra i due Paesi, che sono tecnicamente in guerra da oltre 65 anni, e l'unico punto in cui le truppe del Nord e del Sud sono faccia a faccia. Poche ore prima dell'arrivo del vicepresidente Usa, la Corea del Nord ha tentato senza successo di lanciare un missile balistico che è esploso dopo il lancio. A seguito del lancio di un altro missile, effettuato il 5 aprile, il Pentagono ha deciso di inviare verso la penisola la portaerei nucleare USS Carl Vinson e il suo gruppo d'attacco. Il numero due dell'amministrazione Trump incontrerà oggi il presidente facente funzioni della Corea del Sud, Hwang Kyo-Ahn, reggente dopo la destituzione della presidente Park Geun-hye. I due dovrebbero discutere di come spingere Pyongyang ad abbandonare i suoi programmi nucleari e missilistici attraverso una maggiore pressione diplomatica e un inasprimento delle sanzioni. A questo scenario di grande tensione si aggiunge la possibilità che il regime di Kim Jong-un decida di fare un test atomico, dato che i movimenti nell'area indicano che tutto sarebbe pronto nella base nucleare nordcoreana. Un'azione che potrebbe produrre un'esclation nelle relazioni tra i due Paesi.

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