Si tratta di un giovane egiziano armato di machete
Nell'ultimo post pubblicato su Twitter il sospetto assalitore del Louvre, un 29enne egiziano residente negli Emirati Arabi Uniti armato di machete che è stato fermato dagli spari di un militare, aveva scritto che "non c'è pace nella guerra" né tanto meno "è possibile un negoziato". È quanto riporta il quotidiano francese Le Parisien. L'ultimo tweet è stato pubblicato in arabo ieri alle 9.34, cioè 15 minuti prima dell'attacco, e da allora non è più stata registrata alcuna attività sul suo account. "Non c'è negoziato possibile, né compromesso, e certamente non c'è ritorno possibile. Non c'è pace nella guerra", aveva scritto il giovane. L'uomo, identificato seppur non ancora ufficialmente come Abdallah E.H., era arrivato in Francia lo scorso 26 gennaio con un visto turistico di un mese: il giorno del viaggio aveva annunciato su Twitter che si recava a Parigi e su Facebook seguiva gruppi dedicati ad armi da guerra e machete. "A meno che non ci sia stato un furto di identità" sui social, secondo Le Parisien il sospettato si presentava come responsabile di vendite di un'impresa emiratina specializzata in sviluppo sostenibile, era sposato dal 2014 ed era originario della località egiziana di Mansoura. Sui social network, secondo il quotidiano, si mostrava come un appassionato di calcio, principalmente di Real Madrid, Arsenal e Bayern, ma anche di film come 'Il re leone'. Su Twitter avrebbe anche pubblicato nelle prime ore del mattino un tweet in inglese diretto al nuovo presidente Usa: "Non sei Donald Trump… a partire da ora il tuo nome ufficiale è Donald Duck".
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