Al vaglio degli sms che farebbero pensare a un secondo attentato
I jihadisti avevano intenzione di sferrare un altro attacco a Nizza a Ferragosto dopo la strage del 14 luglio in cui morirono 86 persone. Lo rivela Bmftv citando fonti vicine alle indagini sull'attacco terroristico effettuato dal cittadino di origini tunisine Lahouaiej Bouhlel. Secondo indiscrezioni, gli inquirenti della Direzione generale della polizia giudiziaria e della sicurezza interna starebbero analizzando due messaggi inviati dai complici di Bouhlel otto giorni prima dell'attentato, il 6 luglio. Nel primo, trasmesso alle 21.54, vi è semplicemente scritto "14/7/16", facendo riferimento alla data in cui è stato effettuato l'attacco lungo la Promenade des Anglais di Nizza. I dubbi degli inquirenti sulla pianificazione di un secondo attacco a Ferragosto derivano dal secondo messaggio, delle 22.04, in cui vi è scritto: "15/08/16" che può significare 15 agosto 2016. I messaggi sono stati inviati da Hamdi Zagar, cugino di Bouhlel, indagato per associazione a delinquere in relazione a un atto terroristico, e destinati a Mohamed Oualid, detto 'Walid', Ghraieb. Entrambi sono stati arrestati ma non hanno fornito alcuna spiegazione per i messaggi. Zagar è infatti l'uomo che compare nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza due giorni prima dell'attantato con Bouhlel davanti al camion utilizzato per la strage. Walid è invece colui che il giorno dopo la strage sulla Promenade si era fatto dei 'selfie' con un cellulare. Inoltre, analizzando il telefono dell'attentatore gli inquirenti hanno trovato una serie di fotografie scattate sulla Promenade des Anglais il 15 agosto del 2015 in occasione dei fuochi d'artificio. Per la polizia poteva trattarsi di una 'ricognizione' in vista di un futuro attentato. Un altro elemento probatorio, continua Bmftv, ha portato gli investigatori a pensare alla preparazione di un attacco a Ferragosto. Alle 22.27 del 14 luglio, poco prima di lanciare il camion contro la folla, Bouhlel ha inviato un messaggio a Ramzi Arefa, franco-tunisino di 21 anni ora sospettato di aver fornito le armi. "Chokri e i suoi amici sono pronti per il prossimo mese", si legge nel testo. Si tratterebbe di Chokri Chafroud, anche lui finito in manette durante le indagini per aver fornito le armi all'attentatore.
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