Lucia Perez morta dopo violenze inaudite, il caso ha sconvolto il Paese sudamericano
Drogata, violentata ripetutamente e portata agonizzante in un ospedale di Mar del Plata, in Argentina. E' morta così Lucia Perez, una ragazza di appena 16 anni, il cui caso ha scatenato un moto di indignazione a livello nazionale. Oggi le donne di tutto il Paese si fermano per chiedere la fine della 'violenza maschilista'. Una cinquantina di collettivi per i diritti delle donne hanno domandato alle donne di vestirsi di nero e fermarsi sul luogo di lavoro per almeno un'ora. In programma anche una marcia nel pomeriggio nella capitale Buenos Aires.
"Nei nostri uffici, negli ospedali, nelle scuole, nei tribunali, nelle sale stampa, nei negozi, nelle industrie o dovunque stiate lavorando, fermatevi per un'ora per chiedere la fine della 'violenza maschilista'", scrivono gli organizzatori della manifestazione, che hanno ribattezzato la giornata di oggi come 'Mercoledì nero', adottando il motto #NiUnaMenos (Non una di meno) e 'Noi vestiamo di nero'. Lo sciopero, spiegano ancora gli organizzatori, mira soprattutto a "dimostrare l'importanza delle donne nell'economia produttiva del Paese" e vuole dare "visibilità alla disuguaglianza e alla violenza di genere".
Lucia è stata portata nell'ospedale dove poco dopo è morta lo scorso 8 ottobre. I due uomini che l'hanno accompagnata hanno riferito che aveva abusato di droghe, ma i dottori hanno trovato sul suo corpo i segni dell'estrema violenza subita. In Argentina, scrive oggi il sito della Bbc, muore una donna ogni 36 ore per violenza domestica. Nel 2012 il Paese sudamericano approvò una legge anti-femminicidio, con dure pene per gli omicidi in cui il genere gioca un ruolo rilevante.
Fino ad oggi tre uomini sono stati arrestati per la morte della 16enne, a cui prima dello stupro sono stati somministrati marijuana e cocaina. Le violenze sessuali sul suo corpo sono state talmente violente da causare farite che le hanno causato un arresto cardiaco. La ragazza si è spenta poco dopo l'arrivo in ospedale. Il capo procuratore Maria Isabel Sanchez, parlando con i media, si è detta sconvolta, sostenendo di "non aver mai visto nulla di simile a questa serie di atti ripugnanti".
Immagine tratta dal profilo Twitter @somos_pilar
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