Secondo il presidente Erdogan l'attacco sarebbe da imputare allo Stato islamico
Strage a una festa di matrimonio curda a Gaziantep, città nel sudest della Turchia, dove un attentatore suicida si è fatto esplodere facendo almeno 54 morti, di cui 29 minorenni. L'attacco, compiuto da un kamikaze di soli 12-14 anni, è stato attribuito allo Stato islamico dal presidente Recep Tayyp Erdogan, ma sospetti restano ancora sulle varie fazioni curde. Condannando il massacro, Erdogan ha detto che "i primi indizi" fanno pensare i responsabili siano i jihadisti dell'Isis e che "le forze di sicurezza continueranno con un lavoro ancor più intenso" contro il terrorismo. Aggiungendo che "non cambia nulla" di quale terrorismo si tratti, "sia esso della Feto (Organizzazione gulenista del terrore, ndr), del Pkk, del Daesh o delle Pyd-Ypg (milizie curde, ndr) all'altro lato della frontiera siriana: per noi sono tutte organizzazioni terroristiche".
La strage è stata commessa da un adolescente di età compresa tra 12 e 14 anni, che "si è fatto esplodere o è stato fatto esplodere" nel centro della città dove si celebrava la festa per le nozze di una coppia legata al partito filocurdo Hdp, ha spiegato Erdogan parlando ai giornalisti. Un comunicato della procura di Gaziantep ha confermato che sono stati trovati i resti di un giubbotto esplosivo. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 51 morti e almeno 94 feriti, di cui 69 ancora ricoverati in ospedale e 17 in gravi condizioni. Tra i morti ci sono donne e bambini. Dodici vittime sono state sepolte, mentre per gli altri funerali bisognerà aspettare perché molte identificazioni sono difficili a causa delle condizioni dei corpi, quindi sarà necessario l'esito del test del Dna.
L'attacco è avvenuto intorno alle 23 ore locali, mentre si era radunato un gran numero di persone per festeggiare la tradizionale 'notte del henna', in cui gli ospiti si dipingono mani e piedi. Per la sua violenza, il bersaglio scelto e il numero di vittime civili, l'attentato ricorda quelli commessi dallo Stato islamico nella città di Siruc nel luglio 2015 contro una riunione della sinistra curda e di Ankara nell'ottobre scorso, contro una marcia di sindacati a favore della pace nelle regioni curde. La Turchia, membro della Nato, è partner della coalizione occidentale contro lo Stato islamico in Iraq e Siria e permette alle missioni aeree americane di decollare della sue basi aeree. Inoltre, l'Isis combatte contro i curdi in Siria, in particolare con le milizie Ypg.
"E' certo che ultimamente si è parlato del fatto che Daesh (acronimo arabo di Stato islamico, ndr) avesse una struttura o posizione a Gaziantep. Ora le nostre forze di sicurezza continueranno con un lavoro ancora più intenso contro il terrorismo", ha affermato Erdogan. In un comunicato, la presidenza di Ankara ha ricordato che nella città vicina al confine con la Siria, dove vivono 1,8 milioni di persone, convivono gruppi etnici turcomanni, curdi e arabi: "Questo gioco infame che tentano a Gaziantep non funzionerà. Bisogna distinguere le intenzioni reali dopo queste provocazioni. Non comprometteremo l'unità, la convivenza e la fraternità".
Il partito di sinistra filocurdo Hdp, terzo al Parlamento di Ankara, ha sottolineato le profonde divisioni politiche nella città dove è avvenuto l'attentato, che sostiene "da un anno si sia trasformato in un covo del Daesh". Dopo il massacro di Ankara a ottobre, con un centinaio di morti, si trovarono indizi del fatto che le reti jihadiste in Turchia puntassero a colpire matrimoni curdi, afferma l'Hdp, sottolineando che non furono prese le contromisure per impedirlo. La formazione filocurda ha anche confermato che gli sposi della festa colpita erano membri del partito. I due sono sopravvissuti, ma lo sposo è rimasto ferito.
L'inimicizia tra i movimenti marxisti e le reti islamiste radicali nelle regioni curde dell'Anatolia risalgono agli anni '80 e le tensioni sono tornate a emergere nell'ottobre 2014 a causa del conflitto in Siria. Sono state registrate decine di morti in scontri armati tra i curdi di sinistra e islamisti, i primi solidali alle milizie curde della città di Kobane, i secondi ideologicamente vicini allo Stato islamico. Non solo gli attacchi contro gli incontri del partito Hdp a giugno 2015, ma anche l'attentato di Suruc nel luglio di quest'anno, hanno confermato che la sinistra curda è diventata obiettivo del jihadismo. L'Hdp sottolineato che l'attacco contro il matrimonio è avvenuto nella stessa notte in cui l'Unione delle comunità curde Kck, gruppo ombrello che raccoglie movimenti vicini alla guerriglia curda del Pkk, annunciava di essere pronta a negoziare con il governo turco: "L'attacco è stato pianificato per impedire che la pace si allarghi e che possano avere successo possibili negoziati".
Intanto, condanne sono arrivate da tutto il mondo. La Casa Bianca ha parlato di "un atto barbaro che ha preso di mira in modo cinico e codardo un matrimonio", mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha mandato un telegramma al premier turco Binali Yildirim: "Il governo tedesco è impegnato nella lotta contro il terrorismo a fianco della Turchia". Per il presidente Sergio Mattarella, è stata "una tragedia la cui brutalità e assurdità ferisce e offende l'umanità intera". L'Unione europea, tramite l'alta rappresentante per la Politica estera Federica Mogherini, ha promesso che "continuerà a rafforzare la cooperazione con le autorità turche per evitare e contrastare il terrorismo". Stessa promessa dalla Nato: "Siamo uniti in solidarietà con i nostri alleati turchi in questo tempo difficile e restiamo determinati a combattere il terrorismo in tutte le sue forme", ha dichiarato il segretario generale Jens Stoltenberg.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata