Sono saliti a 43 i morti per l'attacco kamikaze di martedì sera all'aeroporto di Istanbul e fra loro ci sono 19 stranieri. Lo ha riferito il ministro dell'Interno turco, Efkan Ala, parlando in Parlamento. Sono invece 13 le persone arrestate dalla polizia turca nel corso di operazioni anti-terrorismo lanciate dopo l'attentato. I tre attentatori suicidi responsabili dell'attacco erano nazionalità di Russia, Uzbekistan e Kirghizistan. Il giornale filogovernativo Yeni Safak riporta che il kamikaze russo era originario del Daghestan, che confina con la Cecenia, dove Mosca ha condotto due guerre contro separatisti e militanti religiosi dopo il crollo dell'Unione sovietica nel 1991. Il giornale riporta che si sospetta che l'organizzatore dell'attacco sia un uomo chiamato Akhmed Chatayev, di origini cecene, presente in una lista di sanzioni Onu come leader dello Stato islamico responsabile per l'addestramento di militanti russofoni e ricercato dalle autorità russe. Il quotidiano turco Hurriyet ha invece identificato uno degli aggressori come Osman Vadinov, ceceno, che sarebbe venuto da Raqqa, roccaforte dell'Isis in Siria.
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