Pronto a lasciare il premier britannico dopo la vittoria del "Leave"
Regno Unito fuori dall'Unione Europea e Cameron, premier britannico, che annuncia le dimissioni: ha vinto la Brexit, con il "Leave" che, a scrutini conclusi, ha ottenuto il 51,9% dei voti contro il 48,1% dei sostenitori della permanenza in Unione europea. Per l'uscita hanno votato 17.410.742 elettori mentre per restare nell'Ue circa 16.141.241. L'affluenza è stata del 72,2.
CAMERON: NESSUN DUBBIO SUL RISULTATO. "Il popolo britannico ha preso una decisione chiara. E ora ha bisogno di una leadership fresca. Farò tutto possibile per guidare questa nave nei prossimi mesi. Ma entro ottobre servirà un nuovo premier per iniziare i negoziati di uscita con l'Unione Europea". Lo ha annunciato il premier britannico David Cameron commentando la vittoria della Brexit nel referendum. "Servirà una leadership forte, impegnata e determinata per preparare il negoziato con Bruxelles – ha aggiunto Cameron parlando a Downing Street – Intendo rispettare la volontà del popolo britannico". E ha concluso: "Amo questo Paese, sono onorato di averlo guidato per sei anni e farò tutto il possibile per aiutare il futuro di questo grande Paese".
GIU' I MERCATI. All'annuncio della notizia la sterlina è caduta di oltre il 10% a quota 1,3305 dollari, il minimo dal 1985, con la vittoria del fronte del 'leave' con circa il 52% dei voti. La sterlina è scesa quindi di oltre il 6% contro l'euro e il 15% nei confronti dello yen. Male le borse asiatiche con il crollo del Nikkei a Tokyo. Sale lo spread a 172 punti mentre a Milano si registra un'apertura in forte ribasso per la Borsa. L'indice Ftse Mib segna una caduta dell'1,81% a 17.641,82 punti.
IL VOTO. L'esito della votazione avvierà un processo di almeno due anni per il distacco dalla Ue e solleverà domande sul ruolo di Londra come capitale finanziaria globale. Il risultato del referendum pone sotto pressione il primo ministro David Cameron, che aveva comunque promesso durante la campagna elettorale di rimanere qualunque fosse stato l'esito.
I now dare to dream that the dawn is coming up on an independent United Kingdom.
— Nigel Farage (@Nigel_Farage) 24 giugno 2016
FARAGE ESULTA: GIORNO DELL'INDIPENDENZA. I risultati delle urne hanno alimentato l'euforia delle forze euroscettiche, che hanno visto nella vittoria una protesta contro i leader politici britannici politici, i grandi affari e i leader stranieri come Barack Obama che aveva esortato il Regno Unito a rimanere nella Ue. "Ora oso sognare che sta sorgendo l'alba su un Regno Unito indipendente" ha dichiarato su Twitter Nigel Farage, leader dello Ukip, uno dei maggiori partiti favorevoli alla Brexit. "Se le previsioni sono giuste, questa sarà una vittoria per le persone reali, una vittoria per la gente comune, una vittoria per la gente per bene … Che il 23 giugno entri nella nostra storia come la nostra giornata dell'indipendenza" ha aggiunto il leader euroscettico. Alla domanda se Cameron, che ha indetto il referendum nel 2013 e una campagna per rimanere nella Ue, dovrebbe dimettersi Farage ha detto: "Immediatamente."
Per il leader di Ukip in tanti ora sarebbero pronti a seguire la scia tracciata dal Regno Unito, Italia compresa.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata