Lo stop del trasporto metropolitano di Parigi potrebbe prolungarsi fino alll'inizio degli Europei

La pressione delle proteste contro la riforma del lavoro in Francia vive una giornata di stallo, dopo lo sblocco dei depositi carburante che ha permesso un nuovo approviggionamento delle stazioni di benzina che nei giorni scorsi si sono trovate a secco. Una calma, quella di oggi, solo apparente, visto che in settimana sono attese nuovi scioperi indetti dal trasporto pubblico. Gli interventi delle forze dell'ordine della scorsa settimana per liberare i picchetti davanti all'ingresso dei depositi hanno portato a una netta diminuzione delle stazioni di servizio senza scorte, secondo i dati offerti da alcuni dipartimenti, come quello della Loira. Il portavoce del governo, Stéphane Le Foll, aveva anticipato ieri che "i dati delle forniture delle stazioni di servizio erano in crescita e che la situazione stava migliorando" in tutto il Paese. Tuttavia, la situazione nelle otto raffinerie francesi non è cambiata: quattro sono ancora completamente ferme mentre in due l'attività è stata ridotta di molto.

Un elemento di novità in questo braccio di ferro tra il Governo e il sindacato Cgt che guida le proteste, è stata la conversazione telefonica di sabato scorso tra il segretario generale del sindacato, Philippe Martinez, e il premier Manuel Valls. Il contenuto del colloquio, il primo in due mesi, è ancora 'top secret'. Ufficialmente le posizioni di entrambi rimangono ferme con la Cgt che chiede il ritiro del disegno di legge della ministra del Lavoro, Myriam El Khomri, per tornare al tavolo dei negoziati, e l'esecutivo che non è disposto a fare marcia indietro, nonostante l'intenzione di ammettere alcuni emendamenti che però non modificano la sostanza della riforma e soprattutto non prevedono modifiche al cosiddetto 'articolo 2'. L'oggetto delle maggiori contestazioni è infatti l'articolo della legge che inverte la gerarchia delle norme sociali dando maggiore importanza agli accordi aziendali invece che ai contratti nazionali. In attesa che una ripresa del dialogo porti a una soluzione, i sindacati hanno formalizzato una serie di richieste di scioperi nel trasporto pubblico che dovrebbero iniziare domani pomeriggio nel settore ferroviario, prorogabile giorno per giorno.

Allo stesso modo, rivendicazioni interne e proteste contro la riforma del lavoro sono dietro lo sciopero del trasporto metropolitano di Parigi che inizierà giovedì a tempo indeterminato e che potrebbe prolungarsi fino al 10 giugno, giorno di inizio degli Europei di calcio nella capitale francese. Venerdì 3 giugno, inoltre, sarà la prima delle tre giornate di sciopero organizzate dai controllori di volo, in questo caso per ottenere una serie di richieste nei negoziati sul loro contratto collettivo. L'incontro di oggi dei sindacati con la Direzione generale dell'Aviazione civile (Dgac) può ancora evitare i tre giorni di blocco totale che rischiano di portare alla cancellazione di centinaia di voli.

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