Brasile, proteste per impeachment Rousseff. Procura chiede stop

Domani il voto in Senato sulla messa in stato d'accusa della presidente

Il procuratore generale brasiliano, Eduardo Cardozo, ha chiesto alla Corte suprema di annullare il procedimento di impeachment nei confronti della presidente Dilma Rousseff. Lo ha fatto sapere il suo ufficio, mentre domani il Senato voterà sulla messa in stato d'accusa. Oggi il presidente ad interim della Camera bassa, Waldir Maranhao, ha ritirato la controversa decisione di annullare il voto dello scorso mese alla Camera. Intanto, durante tutto il giorno proteste contro l'impeachment hanno bloccato importanti arterie stradali in 14 dei 27 Stati brasiliani, in vista del voto di domani. I dimostranti ritengono che il processo politico al Congresso per presunte irregolarità nei bilanci mancherebbe di base giuridica e costituirebbe un tentato colpo di stato. L'apertura del giudizio dovrebbe essere votata domani al Senato e se sarà approvata da almeno 41 degli 81 membri obbligherà Rousseff a lasciare l'incarico inizialmente per 180 giorni, periodo in cui sarà sostituita dal vice presidente Michel Temer. L'impeachment era stato proposto dall'opposizione alla fine dello scorso anno, ma ha ottenuto un ampio sostegno parlamentare negli ultimi mesi, quando la maggior forza politica, il Partito del movimento demcoratico brasiliano Pmdb presieduto da Temer, ha abbandonato l'esecutivo e appoggiato il processo per la destituzione. 

I movimenti sociali contrari alla messa in stato d'accusa di Rousseff hanno convocato le proteste sui social media, invitando i cittadini con lo slogan 'Occupare tutto contro il golpe'. Importanti strade federali sono state bloccate in tutto il Paese, mentre i manifestanti hanno dato fuoco a pneumatici e causato ingorghi. Alcune proteste sono state dissolte poche ore dopo il loro inizio dalla polizia e tutte le strade sono poi state riaperte. A San Paolo hanno causato uno dei maggiori ingorghi degli ultimi mesi, bloccando le strade che costeggiano i fiumi Pinheiros e Tietê, con 121 chilometri di rallentamenti. A Rio de Janeiro, i manifestanti hanno bloccato la strada federale BR-101, tra le più importanti del Brasile, che percorre tutto il litorale dal Rio Grande do Norte al Rio Grande do Sul. Altre proteste hanno riguardato strade degli Stati di Minas Gerais, Rio Grande do Sul, Bahia, Paraiba, Parana, Pernambuco, Rio Grande do Norte, Espirito Santo, Maranhao, Santa Catarina, Ceara e Piaui.